Sui giornali leggiamo : “Parlamento chiuso per la pausa natalizia: riaprirà solo il 10 gennaio 2012. Alla faccia della crisi, gli onorevoli vanno ai tropici o a sciare. La Casta ferma venti giorni: più vacanze dei liceali. Doppi stipendi, svariati privilegi e clientelismo: ambasciatori e funzionari del Belpaese all’estero pesano sul bilancio dello Stato per 1,7 miliardi di euro l’anno. E per risparmiare si tagliano le sedi e i fondi sulla cooperazione.” E ancora: “L’ambasciatore italiano a Berlino guadagna il doppio della cancelliera tedesca. Lui si chiama Michele Valensise ed è l’ultimo ambasciatore nominato dal governo Berlusconi,fratello di Marina, corrispondente per canale 5 a Parigi. Al pari di molti colleghi, dallo Stato Italiano percepisce circa 20mila euro netti al mese e governa una sede diplomatica con 58 persone. Lei si chiama Angela Merkel e dallo Stato tedesco riceve 9.072,43 netti per governare una nazione con 80 milioni di cittadini, la terza potenza economica del mondo. Lui 20mila e lei 9. Lui viene dall’Italia, il Paese dei doppi stipendi e dei privilegi che – poco se ne parla – proietta nel mondo il suo sistema di casta e lo propaga attraverso una fitta rete diplomatico-consolare, uffici di rappresentanza e istituti di cultura e lingua italiana all’estero. Già un anno fa era partita un’indagine conoscitiva in Senato che si è allargata alla Camera e, alla luce del quadro che emerge e della ritrosia da parte del Ministero degli Affari esteri a fornire dettagli, potrebbe evolvere presto in commissione di inchiesta. “Questo è un mondo in parte sconosciuto al Parlamento nel quale siannidano antichi privilegi, inefficienze, sprechi, nomine poco trasparenti”, denuncia il senatore Pd Claudio Micheloni, segretario della Commissione Esteri al Senato: “Ancora non sappiamo chi nomina chi, perché diamo tanti soldi a taluni e non ad altri. Ci sono situazioni oltre il limite come le retribuzioni per incarichi da autista che arrivano a seimila euro al mese.” “Il problema italiano, però, non deriva tanto dallo stipendio dei singoli diplomatici, quanto dal fatto che di questo trattamento “extra large” benefici tutta la base della piramide, cioè quel folto gruppo di dipendenti in missione che va dal funzionario al contabile, dal segretario all’autista. Un esercito che conta 906 diplomatici (di cui 522 all’estero e 387 in sede), 41 dirigenti, 3.457 addetti alle aree funzionali, 2.583 come personale di ruolo e 971 di ruolo presso altre amministrazioni. Con una perla tipicamente italiana: quando il personale di ruolo – diplomatico e non – è all’estero, incassa regolarmente sia laretribuzione per la missione, sia lo stipendio “metropolitano”, proprio come fosse a Roma. E questo trattamento vale per tutti i 4.752 dipendenti di ruolo (di cui 2.853 in missione all’estero, 1.989 nella sede centrale a Roma). Un privilegio per un Paese dove è sempre più difficile avere anche un solo stipendio. E la lista è infinita. Perché accanto a funzionari di carriera che arrivano per meriti sul campo, la politica ci mette lo zampino. “ Dopo l’inchiesta del Fatto il titolare della Farnesina ha bloccato le nomine in via di registrazione dei direttori degli Istituti italiani di cultura (Iic) al cui vertice si trova di tutto: amici, ex coniugi e parenti dei potenti. Le nomine saranno “perfezionate” solo al termine di una verifica dei requisiti. Lo scandalo parentopoli è da tanto presente, ma in questi giorni la notizia è su tutti i giornali . Un sistema diffuso di nepotismi, raccomandazioni , favoritismi,corruzione , siamo ormai abituati a questa triste realtàmafiosa, vivendo come se fosse tutto normale,ma normale non è! Gli italiani devono fare sacrifici, è quello che sentiamo dire in continuazione, ma tra il popolo italiano fa parte la povera gente, che è quella costretta a pagare sempre e comunque e i ladri vestiti di finta onestà che non pagheranno mai. Ipocriti sarebbe l’aggettivo giusto per definire i politicanti. Accertare le illegalità è d’obbligo. Intrecci familiari a capo di direzioni di ogni genere,dalle accademie alla sanità, e un urlo di rabbia non basterebbe a farli vergognare. Carta canta, a giustificare il tutto, come hanno e abbiamo più volte ripetuto, la legge 401 del 1990 che permette al potente di turno di collocare ben dieci "personalità di chiara fama" nelle dieci più prestigiose capitali del pianeta, i politici così sistemano amici e parenti. . E qui abbondano le parentopoli e le amicizie, gli scambi di favore e i collocamenti in quota ai partiti. L’ex ministro Frattini non ha mairinnegato ciò, anzi prima di lasciare l’incarico ha messo a posto i suoi collaboratori. Insomma un continuo assumere “amici degli amici”. Mogli,mariti,amici e parenti e i bilanci,già in rosso, si sovraccaricano di persone inutili. La politica dei favoritismi non ha nulla da “invidiare” alla mafia, entrambe creano un giro di potere criminale. Gli italiani tirano le somme e arrivano alla conclusione che il talento e il merito contano ben poco per avere un posto di lavoro. Tutti uguali alla linea di partenza? No, il sistema di reclutamento non è affatto trasparente. E così qualcuno si trova ad occupare posti importanti e remunerativi. L’uso privatistico di una cosa pubblica è quello che ci spaventa. Si continuano a distribuire “favori” per tornaconto, si continuano a tutelare laute pensioni e buone uscite a sbafo dei lavoratori. Tutti abbiamo capito come stanno le cose. Loredana Ales scrive “L’ultima ricerca ISFOL, l’Istituto per lo Sviluppo dellaFormazione Professionale dei Lavoratori, mostra come ben il 60% dei giovani conta su un “aiutino” per trovare un lavoro. Abbiamo bisogno della famosa “spintarella” e poi via verso l’agoniato posto di lavoro e il successo. In un momento di crisi generalizzata del mondo del lavoro, visioni da ecotombe di un’economia in profonda regressione, la raccomandazione diventa per molti un’arma segreta, da utilizzare per passare avanti a tutti gli avversari, come con uno scatto da centometristi, ed arrivare per primi alla meta: il tanto sospirato posto di lavoro. Perché l’Italia, il paese della cultura, la quinta “economia” al mondo, proprio non ce la fa ad andare avanti con le proprie forze.” No,l’Italia non ce lafa. Italia,paese dove a farla da padrone c’è un sistema istituzionale che pensa ai propriaffari,e non quelli della nazione Italia,paese dove chi comanda non ha codice etico. Italia,paese dove un povero cittadino lotta per 900 euro al mese. Italia,paese dove tangentopoli non è cosa vecchia. Italia luogo privilegiato, dove la cultura del rinascimento ha trovato origine ,cultura che parte dalla libertà di coscienza di avere una opinione personale, nelle scienze, nelle arti, nella filosofia. Italia, paese che sogna una vera democrazia. Un proverbio recita:impara l’arte e mettila da parte, evidenzia l’importanza di imparare un mestiere, di imparare a svolgere un’attività lavorativa che, prima o poi, permetterà di essere sfruttata vantaggiosamente. Alla luce di quello che succede nel nostro bel Paese ,questo detto è ancora valido o è più valido essere
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