L'ira di Strada: -Italia, fa qualcosa-
 







di Roberto Zanini




Gino Strada

È un Gino Strada furibondo quello che torna da Kabul e che oggi farà rotta su Roma, su Piazza Navona dove oggi alle due del pomeriggio i «pacifisti alla Gino Strada» prenderanno la via della piazza. Il chirurgo di Emergency in piazza non ci sarà, arriverà a Roma troppo tardi per prendere parte al corteo che chiederà la liberazione dell'interprete Adjmal Nashkbandi e del manager di Emergency Rahmatullah Hanefi, prigionieri l'uno dei taleban e l'altro dei servizi afghani. Ma parlando al manifesto non risparmia critiche feroci a chi ha gestito il rapimento di Daniele Mastrogiacomo e gli eventi successivi. Parole che fanno capire come quella l'appuntamento di Roma diventerà, fatalmente, un'iniziativa contro il governo e contro il suo atteggiamento in Afghanistan, e di conseguenza in Iraq.
Cosa ti aspetti dalla manifestazione di Piazza Navona?
Non vuole essere una manifestazione «di massa». Diciamo che vogliamo dare un segnale, anzi tanti segnali intante città diverse. Ci è stato detto dal ministero degli esteri che il governo italiano ha fatto e farà tutto il possibile per Rahmatullah e Adjmal, ma c'è una domanda secca a cui rispondere: c'è stata o no una richiesta ufficiale del governo italiano al governo afghano per l'immediata liberazione di Rahmatullah?
Non c'è stata, a quanto ne sappiamo.
E ti sembra possibile, ti sembra tollerabile? Il nostro governo deve, dico deve chiedere al governo afghano il rilascio di una persona. Quella persona ha messo a rischio la sua vita e quella della sua famiglia nello stesso momento in cui servizi, difesa, esteri e tutte le altre sigle italiane facevano poco, sapevano nulla e costavano milioni di euro. Rahmatullah quel lavoro l'ha fatto da volontario. Lui ha ottenuto che il tagliagole tenesse fermo il coltello, lui ha ottenuto che Prodi e Karzai facessero un accordo. E l'accordo non era semplicemente lo scambio «voi liberate quello e loro liberano quell'altro»,l'accordo era «voi liberate, loro liberano e lo facciamo attraverso Emergency». Se pensano di uscirne senza pagare il biglietto, gli facciamo vedere noi!
Che cosa chiedete al governo?
Che D'Alema e Prodi ci dicano una cosa sola: per chi lavorava Rahmatullah quel venti di marzo quando è stato catturato davanti alla casa di Emergency a Lashkargah, dentro la quale dormiva Daniele Mastrogiacomo? Se lavorava per loro, che almeno questo governo abbia le palle per difendere le sue scelte e la sua gente, gli uomini che hanno lavorato per quelle scelte.
Che cosa sapete dell'interprete?
Oggi abbiamo lanciato un appello a Dadullah, il capo talebano che dice di avere ancora in mano Adjmal Naskhbandi, da domani cercheremo di farglielo avere. Ecco, se Rahmatullah fosse libero saprebbe lui come fare.
Insomma, secondo voi il governo non fa nulla.
In dieci giorni l'ambasciatore italiano a Kabul, che è una bravissima persona e si staimpegnando davvero con tutte le sue forze, non è riuscito nemmeno ad avere un appuntamento con il capo dei servzii afghani. Nemmeno un appuntamento.
Non ci considerano molto, vuol dire.
Quando il governo italiano comiciò la trattativa con Karzai, e persino dopo che l'accordo era stato raggiunto, il capo dei servizi afghani continuava a ripetere a me e all'ambasciatore che questa di scambiare i prigionieri non è la politica del governo afghano e neanche quella dei suoi alleati. Capito? «I suoi alleati»: nemmeno alleati, ci considerano, e ce l'hanno fatto pesare in ogni modo. Loro e i loro padroni non erano contenti.
Quali padroni?
Gli Stati uniti, naturalmente.
A parte il governo, cosa pensate delle reazioni in Italia?
Abbiamo sentito tanta solidarietà da parte di un sacco di gente perbene. La politica lasciamola stare, è composta in buona parte da irresponsabili - come questo Cossiga, ma lui lo denunciamo e basta - eper il resto qualche raro caso di deputati senatori che ci hanno manifestato solidarietà, per quello che vale. In alcuni casi erano gli stessi che cinque giorni prima avevano votato a favore della guerra.
E a Kabul? Che rapporto avete con l'Afghanistan dopo questa storia
Potremo e forse dovremo riconsiderare i nostri rapporti con l'Afghanistan, questo è certo. Con il governo afghano... beh, dopo la guerra in Iraq, Bush disse che bisognava trovare un Karzai iracheno e questo dice tutto della persona. Il nostro problema è che il governo deve consentire lo spazio per curare le persone. Se ti arrestano uno dello staff è come se ti avessero assaltato l'ospedale...
Come accadde con la polizia anti-vizio dei talebani, e in quel caso avete chiuso per qualche mese...
Adesso non pensiamo a chiudere, perché la quantità di feriti da curare è davvero enorme, ma Emergency e il governo afghano dovranno avere rapporti in termini diversi. Su questo non cipiove.
Cosa ti aspetti dalla piazza di domani?
Quello che ho visto in questo giorno e mezzo che ho passato in Italia: tanto affetto, tanta comprensione per quello che abbiamo fatto e stiamo facendo, e molta incazzatura. Molta indignazione per l'atteggiamento del governo italiano.
Con il governo di destra era diverso?
Mi piacerebbe che qualcuno domani mi spiegasse bene le differenze. Ma temo che dovrebbe farlo dietro una lastra di plexiglass, per evitare i pomodori.
Davvero nessun amico?
L'ambasciatore italiano Sequi. Per giorni ha lavorato a qualche metro da Rahmatullah e lo conosce molto bene.
La manifestazione non rischia di diventare uno sfogatoio di sinistra delusa?
Spero di no, non ci tengo affatto, ma non credo nemmeno che sarà una cosa «di sinistra», per usare le tue parole. Guarda, ti sottopongo un quiz: durante il sequestro di Mastrogiacomo mi sono sentito dire: «Dobbiamo essere inAfghanistan e far parte delle forze dalla Nato - quelle che bombardano e radono al suolo interi paesi, aggiungo io - perché c'è di mezzo la costruzione della nuova Europa». Secondo voi chi me l'ha detto?
Facile: Romano Prodi.
Sbagliato, ritenta.
D'Alema non può essere...
Neanche lui. Ultimo tentativo.
Bertinotti. Possibile?
Proprio lui! Mi ha telefonato a Kabul per darmi la sua solidarietà, ho provato a chiedergli qual'è il limite per fare la guerra, forse che basta la stabilità di un governo? Mi ha risposto che no, c'è in gioco molto di più, c'è in gioco la costruzione della nuova Europa. Ecco. Ero allibito. da Il manifesto









   
 



 
09-10-2015 - WikiLeaks svela l’assalto del Tpp alla salute e alla libertà della rete
26-02-2015 - Ucraina, Putin: taglio del gas da Kiev a regioni dell’est puzza di genocidio
22-02-2015 - Obama al summit antiterrorismo: "Non siamo in guerra con l’islam ma con chi lo strumentalizza"
12-02-2015 - Maratona al vertice di Minsk. Putin: "Raggiunto accordo per il cessate il fuoco"
10-02-2015 - Il Cremlino: "Se gli americani armano Kiev ci sarà un’escalation del conflitto"
09-02-2015 - Ucraina, Putin: "Non accetteremo ultimatum". Kiev denuncia: "Nel week end 1500 soldati russi hanno varcato la frontiera"
05-02-2015 - Ucraina, Kerry: Russia deve "impegnarsi subito" per fermare la guerra. Putin mobilita i riservisti
09-01-2015 - Un 11 settembre francese? Chi ha ordinato l’attentato contro Charlie Hebdo?
23-12-2014 - Ttip, a chi conviene il trattato commerciale tra Europa e Stati Uniti?
22-12-2014 - Lauti stanziamenti Usa anti-Assad
19-12-2014 - Obama e i giovani neri di Ferguson
18-12-2014 - Putin: "Misure adeguate contro la crisi, economia in ripresa entro due anni
17-12-2014 - Cuba-Usa, svolta nei rapporti: liberato il contractor Gross, scambio di agenti segreti
15-12-2014 - Guerra in Ucraina: viaggio da Sloviansk a Kiev dove il diritto alla salute è negato
14-12-2014 - Libia, chiuso il più grande porto petrolifero: rischio blocco del gas italiano a Mellita

Privacy e Cookies