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Scandalo Pet al Policlinico di Bari. Usppi: “Si faccia chiarezza” |
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L’Usppi/Puglia, nella persona del segretario regionale Nicola Brescia, denuncia che, sin dal 2006 il policlinico di Bari è costretto ad avvalersi di un servizio esterno per garantire la Pet-Tac; che la “Alliance Srl”, la ditta esterna che gestisce tale servizio, ha noleggiato la Pet mobile al “modico” costo di 2,5 milioni di euro all’anno; che tale noleggio sarebbe dovuto durare il tempo necessario per consentire all’Azienda ospedaliera di realizzare le opere edili indire la gara per la fornitura di tali apparecchiature; che finora il costo del noleggio ha raggiunto i 15 milioni di euro. Il costo di un macchinario per la Pet-Tac è dai 3.600.000 e i 4 milioni di euro; che dal momento in cui si è deciso di avvalersi di una Pet mobile sono già trascorsi 6 anni. Secondo il sindacato autonomo Usppi/Puglia vi è uno spreco di denaro pubblico, ritardi che mettono a rischio la qualità delle terapie per gli ammalati oncologici e li sottopongono adenormi disagi per il percorso diagnostico e terapeutico fondamentale per vincere la battaglia sulla malattia. E’ la situazione, da quanto leggiamo in un’interessante inchiesta pubblicata in questi giorni sulla Gazzetta del Mezzogiorno, che si sta proponendo in questi anni al policlinico di Bari, dove da una parte siamo di fronte ad un cantiere infinito per la realizzazione della piastra radiologica – che comprende il bunker per la Pet -, dall’altra gli ammalati di gravi patologie tumorali sono costretti a sottoporsi al fondamentale esame per la diagnosi e i dosaggi terapeutici su una postazione mobile tra vere e proprie umiliazioni gravemente offensive della dignità umana. Brescia segretario regionale dell’Usppi ha chiesto al presidente della regione, Nichi Vendola e all’assessore alle politiche della salute, Ettore Attolini, che si faccia chiarezza una volta per tutte su questa faccenda, in caso contrario sarà presentato un esposto alla procura della repubblica diBari.
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