Equitalia: da onesto contribuente a evasore
 











Sergio, imprenditore di La Spezia da oltre 40 anni scopre, solo grazie alla richiesta di un prestito per esigenze lavorative, di avere tutti i beni ipotecati da Equitalia.
È bastato fare una visura a Sergio per scovare la “falla’’ dell’agenzia della riscossione, infatti, nell’iscrizione ipotecaria risultano cartelle che la stessa Equitalia non trova negli estratti di ruolo di Sergio.
Il motivo è semplice, quei debiti per i quali è scattata l’ipoteca su tutti i beni erano stati estinti, ma, l’agente per la riscossione ha dimenticato di procedere con la cancellazione dell’ipoteca.
Ci racconta la figlia: “siamo una famiglia onesta che si trova a subire le angherie di un sistema di riscossione chiaramente di stampo medievale. Mi sono recata personalmente presso gli sportelli Equitalia di La Spezia per “elemosinare” gli estratti di ruolo per conto di mio padre che ne aveva già fatto richiesta con lettera raccomandata molti mesi prima, senza peraltro avere nessuna risposta e, in quell’occasione, ho potuto verificare che nessun impiegato ha mai fatto presente agli utenti in fila che quei crediti per i quali davano informazioni per la rateizzazione fossero prescritti. Una pena assistere a quelle scene, persone in fila trattate come dei criminali. Perciò penso sia doveroso che si rivedano i metodi di riscossione, le modalità delle procedure per l’ iscrizione di ipoteche, pignoramenti e fermi amministrativi, così come l’applicazione degli interessi e delle sanzioni che il più delle volte fa lievitare talmente il debito tanto da farne diventare per il contribuente difficoltoso o addirittura impossibile il saldo. Chiaramente sono a disposizione per dimostrare con la visione di documentazione idonea le mie informazioni’’.
Il presidente di Federcontribuenti, Carmelo Finocchiaro, ha sottolineato come “in base a questa, come alle migliaia di testimonianze come questa, la legge sulla riscossione riesce a trasformare un onestocontribuente in un evasore. Una normativa da riformare, questo è il punto cruciale”.
Ma c’è di più, perché qui sta rischiando di risolvere il problema aggravandolo: “Se chiudiamo Equitalia e lasciamo, come sta avvenendo in ogni regione e comune, che nuove società per la gestione della riscossione nascano sulla base di questa normativa, ci ritroveremo con altre 10, 100, 1000 nuove “Equitalia’’. Non basta cambiare nome, occorre rivedere la legge che regolamenta il sistema della riscossione con nuove norme che annullino gli enormi tassi di interesse applicati sulle cartelle, perché non basta abbassarle. Una rateizzazione del debito che rispetti il reddito di chi vuol pagare ma anche vivere. Vietare di iscrivere a ruolo debiti per legge prescritti, come i tribunali con sentenze chiare e univoche, affermano salvando la vita a cittadini. Vietare che intere aziende vengano confiscate, solo lavorando è possibile pagare le tasse, inoltre si salva la forza lavoro. Va impedito che i conticorrenti siano pignorati, decretando la “morte civile’’ del contribuente che comunque si vedrà impossibilitato a saldare il debito, inoltre, non è possibile pignorare importi tali dagli stipendi ad impedire ad una persona di fare la spesa o pagare l’affitto”.









   
 



 
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