Le Borse europee chiudono in deciso calo una seduta iniziata male sulla scia dei dati sulla disoccupazione nell’Eurozona e delle preoccupazioni per il settore bancario spagnolo e influenzata successivamente dai deludenti indicatori sul mercato del lavoro Usa, che hanno spinto Wall Street in forte ribasso. Tonfo di Francoforte, dove l’indice Dax cede il 3,42% a 6.050,29 punti. Pesante anche Parigi, con il Cac 40 giu’ del 2,21% a 2.950,47 punti. Piu’ solido l’Ibex di Madrid, che lima uno 0,41% a 6.065,0 punti. L’Ftse 100 di Londra perde l’1,14% a 5.260,19 punti, l’Ftse Mib di Milano arretra dell’1,04% a 12.739,98 punti. Dopo le difficoltà a trovare un’intesa sugli aiuti alla Grecia, i leader europei non riescono a raggiungere un accordo sull’intervento a difesa delle banche iberiche. Divergenze che pesano sui mercati azionari. La Germania è irremovibile: "Non regaleremo soldi agli istituti di Madrid". Mentre Italia e Francia spingono per unFondo di salvataggio finanziato dalle stesse banche. L’incertezza resta altissima. "Alla luce di ciò che sta succedendo e con l’attuale struttura, l’Eurozona corre il rischio concreto di disintegrarsi", ha detto il commissario Ue Olli Rehn, sottolineando, l’importanza di procedere con le riforme. Non più tardi di ieri il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, aveva chiesto "chiarezza sul futuro dell’Unione europea". Tra i segnali positivi c’è il vantaggio dei sì (al 60% circa) nei primi scrutini non ufficiali del referendum irlandese sul fiscal compact. E così le Borse si sono mosse in deciso ribasso, su cui hanno pesato anche le notizie in arrivo dagli Stati Uniti. Per la prima volta dopo un anno, la disoccupazione americana aumenta su base mensile: a maggio, infatti, è salita dall’8,1% all’8,2% (contro previsioni pari all’8,1%). Nettamente sotto le attese i nuovi occupati, che sono arrivati a quota 55mila contro una stima di 155mila e i +115mila fatti segnare inaprile. I posti di lavoro sono cresciuti al ritmo più lento degli ultimi 12 mesi. I redditi personali sono invece cresciuti dello 0,2% mensile in aprile, mentre le spese sono aumentate dello 0,3%. I dati resi noti dal dipartimento del commercio sono sostanzialmente in linea con le attese degli analisti, che prevedevano un +0,3% per entrambi. Piazza Affari chiude col Ftse Mib sotto i minimi dell’anno (12.873 punti il 30 maggio scorso) e 118 punti sopra il minimo storico. In rosso tutti i comparti e quasi tutti i titoli (eccetto Generali e Mediobanca: in controtendenza il Leone fa +3,3% e Mediobanca +3,69%). ’Record’ negativo anche per l’indice All Share che chiude a -1,07% a 13.680 punti (lasciandone per strada nella sola giornata di oggi 192) contro un minimo dell’anno di 13.813 e uno storico di 13.271. Le banche ’tengono’ e vanno a corrente alternata con Bpm che guadagna il 2,12% dopo le pesanti perdite dei giorni scorsi dopo l’inchiesta sulla gestione dell’ex Ad Ponzellini e Mpsche cede invece l’1,74%. Unicredit che recupera lo 0,81% e Intesa sp che perde lo 0,55%. Pesanti invece le perdite per il settore industriale e in particolare per la galassia Fiat con Industrial che cede il 4,12% a 7,79 euro per azione, Fiat a -1,89% e la controllante Exor a -3,19%. Male anche Pirelli (-3,87%). In controtendenza Finmeccanica che guadagna l’1,41%. Nell’energia pesante crollo di A2a che retrocede del 5,17% ma la ’scure’ del ribasso colpisce tutti: da Enel Green Power che perde il 2,52% a Enel che cede lo 0,17%; da Eni (-1,35%) a Saipem (-4,39%). Tenaris giu’ del 5,36% e peggio fanno le aziende del ’lusso’ con Salvatore Ferragamo giu’ del 5,86%, Luxottica del 4,05% e Tod’s del 4,02%.
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