Un appello all’Europa, la promessa di un imminente pacchetto di misure per la crescita, il rifiuto deciso di un “aiuto paralizzante” da Bruxelles. E soprattutto due annunci: nessuna nuova manovra e la prossima cessione di quote del patrimonio pubblico. Oltre a un attestato di stima non di poco conto: quello di Wolfgang Schaeuble, il ministro del Tesoro tedesco. Giornata fitta di impegni quella del premier Mario Monti che, all’indomani del vertice convocato d’urgenza con Alfano, Bersani e Casini, stamattina ha riferito alla Camera sulla crisi e oggi pomeriggio è volato a Berlino per ricevere il premio ‘Responsible Leadership Award‘. Durante la cerimonia, però, l’argomento clou dei discorsi ufficiali non poteva che essere la crisi nera dell’euro. Un filo rosso che ha popolato tutti gli impegni del capo del Governo. Sin da quello ‘parlamentare’ di stamattina. ”Se al Consiglio Ue del 28 giugno ci sarà un pacchetto credibile di misure per la crescita,allora lo spread italiano diminuirà”, ha spiegato il presidente del Consiglio. ”Tra i primi obiettivi verso l’Ue abbiamo voluto mostrare con azioni nel nostro Paese di non aver bisogno della protezione paralizzante di altri, e posso rivelare che abbiamo ricevuto consigli paterni e qualche volta anche materni da parte di chi ci diceva di chiedere l’appoggio del Fondo salva stati o del Fmi”. L’APPUNTAMENTO DI BERLINO: NESSUNA NUOVA MANOVRA E VENDITA PATRIMONIO ”Sui conti pubblici abbiamo fatto un pesantissimo intervento in dicembre, ma va continuata l’opera sui conti pubblici” anche se “non occorrerà una seconda manovra, ma l’azione di disciplina sui conti pubblici dovrà procedere”. Parole chiare quelle che Mario Monti ha pronunciato da Berlino per rispondere ad una domanda sulla possibilità che l’Italia sia costretta ad un nuovo pesante intervento. Il presidente del Consiglio, però, ha dato anche un’altra notizia non di poco conto. “Presto – ha detto il premier – seguiranno degliatti concreti: abbiamo predisposto dei veicoli, fondi immobiliari e mobiliari, attraverso i quali convogliare in vista di cessioni attività mobiliari e immobiliari del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale”. MINISTRO TESORO TEDESCO: “EURO HA BISOGNO DI ITALIA, SEGUA STRADA TRACCIATA DA MONTI” In attesa dell’incontro con Hollande di domani, del vertice del 22 giugno (poi il 4 luglio ci dovrebbe essere un bilaterale con Angela Merkel) e soprattutto del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, il Professore si è recato a Berlino per ricevere il premio ‘Responsible Leadership Award‘. A consegnargli il riconoscimento è stato il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble che, nel suo intervento, loda il lavoro del Professore, parla di “notevoli progressi” dell’Italia negli ultimi sei mesi e di “ripresa nel 2013?. “L’euro ha bisogno dell’Italia – ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble dimostrando di credere nella ‘svolta’ del nostro Paese –La zona euro ha bisogno del successo nelle riforme di Roma e di un’Italia forte. Sono convinto – ha continuato – che le attività economiche italiane avranno una ripresa nel 2013 se si continuerà sulla strada del consolidamento fiscale e delle riforme strutturali”. E’ una promozione piena per il capo del governo italiano. “Grazie Wolfgang, credo che tu sia il miglior esempio di leadership europea”, la risposta di Monti che definisce Schaeuble un vero e proprio “mentore”. L’OK DI ALFANO E BERSANI. LEGA: “SFIDUCIARE MONTI” – L’intervento di stamattina di Monti alla Camera è stato accolto positivamente dai leader dei partiti, ad eccezione della Lega. Il Pdl, per bocca di Angelino Alfano, garantisce sostegno all’esecutivo ma aggiunge: “Il presidente Monti dica al cancelliere Merkel che se va avanti nella direzione degli egoismi il Parlamento italiano potrebbe avere una reazione negativa al suo atteggiamento”. Un distinguo è arrivato anche dal segretario del Pd Pierluigi Bersani. Peruscire dalla crisi serve “un cambio di passo netto e urgente” in Europa e in Italia. Il segretario dei democratici ha espresso la sua “preoccupazione”, assicura sostegno pieno all’esecutivo ma fa anche notare quanto sia “difficile” rivestire il suolo di mediatore tra le politiche dell’esecutivo e l’elettorato, i cittadini che vivono gli effetti di quelle misure di rigore. Molto meno diplomatico Gianpaolo Dozzo, capogruppo della Lega, che vuole sfiduciare il governo: “Lei e il suo Governo avete fallito, prendetene atto e traetene le conseguenze”. Dozzo ha anche chiesto le dimissioni del ministro del Lavoro Elsa Fornero. PASSERA: “LA UE SI DIA UNA MOSSA” – Non è solo Monti a parlare di aiuti europei rifiutati e di prospettive dell’unione monetaria. Anche Corrado Passera dice la sua. E lo fa con meno diplomazia rispetto al premier: “L’Europa – dice – si deve dare una mossa e trovare una soluzione di fondo. I problemi si sono accumulati, questo è certo, ma non sta a me dire se sono dueo tre mesi”. L’intervento del ministro è un commento alle parole pronunciate ieri da Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, che ieri ha parlato di tre mesi per salvare l’Euro. “Certo – sottolinea Passera – il richiamo a fare ciò che serve viene da una fonte molto autorevole” La ricetta di Monti: “Nessuna nuova manovra e vendita patrimonio pubblico” Un appello all’Europa, la promessa di un imminente pacchetto di misure per la crescita, il rifiuto deciso di un "aiuto paralizzante" da Bruxelles. Altri annunci e un attestato di stima non di poco conto: quello del ministro del Tesoro tedesco Wolfgang Schauble Share on printShare on emailMore Sharing Services50Un appello all’Europa, la promessa di un imminente pacchetto di misure per la crescita, il rifiuto deciso di un “aiuto paralizzante” da Bruxelles. E soprattutto due annunci: nessuna nuova manovra e la prossima cessione di quote del patrimonio pubblico. Oltre a un attestato di stima non dipoco conto: quello di Wolfgang Schaeuble, il ministro del Tesoro tedesco. Giornata fitta di impegni quella del premier Mario Monti che, all’indomani del vertice convocato d’urgenza con Alfano, Bersani e Casini, stamattina ha riferito alla Camera sulla crisi e oggi pomeriggio è volato a Berlino per ricevere il premio ‘Responsible Leadership Award‘. Durante la cerimonia, però, l’argomento clou dei discorsi ufficiali non poteva che essere la crisi nera dell’euro. Un filo rosso che ha popolato tutti gli impegni del capo del Governo. Sin da quello ‘parlamentare’ di stamattina. ”Se al Consiglio Ue del 28 giugno ci sarà un pacchetto credibile di misure per la crescita, allora lo spread italiano diminuirà”, ha spiegato il presidente del Consiglio. ”Tra i primi obiettivi verso l’Ue abbiamo voluto mostrare con azioni nel nostro Paese di non aver bisogno della protezione paralizzante di altri, e posso rivelare che abbiamo ricevuto consigli paterni e qualche volta anche materni da parte di chi cidiceva di chiedere l’appoggio del Fondo salva stati o del Fmi”. L’APPUNTAMENTO DI BERLINO: NESSUNA NUOVA MANOVRA E VENDITA PATRIMONIO ”Sui conti pubblici abbiamo fatto un pesantissimo intervento in dicembre, ma va continuata l’opera sui conti pubblici” anche se “non occorrerà una seconda manovra, ma l’azione di disciplina sui conti pubblici dovrà procedere”. Parole chiare quelle che Mario Monti ha pronunciato da Berlino per rispondere ad una domanda sulla possibilità che l’Italia sia costretta ad un nuovo pesante intervento. Il presidente del Consiglio, però, ha dato anche un’altra notizia non di poco conto. “Presto – ha detto il premier – seguiranno degli atti concreti: abbiamo predisposto dei veicoli, fondi immobiliari e mobiliari, attraverso i quali convogliare in vista di cessioni attività mobiliari e immobiliari del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale”. MINISTRO TESORO TEDESCO: “EURO HA BISOGNO DI ITALIA, SEGUA STRADA TRACCIATA DA MONTI” Inattesa dell’incontro con Hollande di domani, del vertice del 22 giugno (poi il 4 luglio ci dovrebbe essere un bilaterale con Angela Merkel) e soprattutto del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, il Professore si è recato a Berlino per ricevere il premio ‘Responsible Leadership Award‘. A consegnargli il riconoscimento è stato il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble che, nel suo intervento, loda il lavoro del Professore, parla di “notevoli progressi” dell’Italia negli ultimi sei mesi e di “ripresa nel 2013?. “L’euro ha bisogno dell’Italia – ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble dimostrando di credere nella ‘svolta’ del nostro Paese – La zona euro ha bisogno del successo nelle riforme di Roma e di un’Italia forte. Sono convinto – ha continuato – che le attività economiche italiane avranno una ripresa nel 2013 se si continuerà sulla strada del consolidamento fiscale e delle riforme strutturali”. E’ una promozione piena per il capo del governo italiano. “GrazieWolfgang, credo che tu sia il miglior esempio di leadership europea”, la risposta di Monti che definisce Schaeuble un vero e proprio “mentore”. L’OK DI ALFANO E BERSANI. LEGA: “SFIDUCIARE MONTI” – L’intervento di stamattina di Monti alla Camera è stato accolto positivamente dai leader dei partiti, ad eccezione della Lega. Il Pdl, per bocca di Angelino Alfano, garantisce sostegno all’esecutivo ma aggiunge: “Il presidente Monti dica al cancelliere Merkel che se va avanti nella direzione degli egoismi il Parlamento italiano potrebbe avere una reazione negativa al suo atteggiamento”. Un distinguo è arrivato anche dal segretario del Pd Pierluigi Bersani. Per uscire dalla crisi serve “un cambio di passo netto e urgente” in Europa e in Italia. Il segretario dei democratici ha espresso la sua “preoccupazione”, assicura sostegno pieno all’esecutivo ma fa anche notare quanto sia “difficile” rivestire il suolo di mediatore tra le politiche dell’esecutivo e l’elettorato, i cittadini che vivonogli effetti di quelle misure di rigore. Molto meno diplomatico Gianpaolo Dozzo, capogruppo della Lega, che vuole sfiduciare il governo: “Lei e il suo Governo avete fallito, prendetene atto e traetene le conseguenze”. Dozzo ha anche chiesto le dimissioni del ministro del Lavoro Elsa Fornero. PASSERA: “LA UE SI DIA UNA MOSSA” – Non è solo Monti a parlare di aiuti europei rifiutati e di prospettive dell’unione monetaria. Anche Corrado Passera dice la sua. E lo fa con meno diplomazia rispetto al premier: “L’Europa – dice – si deve dare una mossa e trovare una soluzione di fondo. I problemi si sono accumulati, questo è certo, ma non sta a me dire se sono due o tre mesi”. L’intervento del ministro è un commento alle parole pronunciate ieri da Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, che ieri ha parlato di tre mesi per salvare l’Euro. “Certo – sottolinea Passera – il richiamo a fare ciò che serve viene da una fonte molto autorevole” BARROSO: “GLI STATIFACCIANO DI PIU’” – Quello che attraversa l’Europa è un “momento determinante” in cui devono essere decise “misure concrete” avendo ben chiaro “quale direzione imboccare” perché “anche quando i governi prendono le decisioni giuste, si deve fare di piu’ per completare l’unione monetaria e “non so se questo e’ stato capito da tutte le capitali”. Lo ha detto, all’inizio del suo intervento al Parlamento europeo, il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso. “L’Europa – ha detto – ha dimostrato anche nei giorni scorsi che puo’ adottare misure immediate, ma serve una prospettiva a lungo termine”. FRANCIA, ELISEO: “ILLAZIONI MALDESTRE SU ITALIA” – La dichiarazione del ministro delle Finanze austriaco Maria Fekter sul fatto che l’Italia potrebbe avere bisogno di ricorrere ad aiuti europei è stata “molto maldestra” : è quanto riferisce una fonte dell’Eliseo interpellata dall’agenzia ANSA alla vigilia della missione del presidente francese Francois Hollande a Roma. ”Direquesto genere di cose non è stata affatto una buona idea”, ha detto ancora la fonte dell’Eliseo, sottolineando che la “riunione di lavoro” di domani a Roma consentirà al presidente francese di fare il punto insieme a Mario Monti sull’attuale situazione della zona euro e di preparare il vertice europeo dei prossimi 28 e 29 giugno a Bruxelles. La fonte ha anche sottolineato che “l’integrità della zona euro è nell’interesse di tutti”, e che serve “più integrazione, a partire dai temi bancari”. “L’Europa non può essere un dialogo a due”, spiegano ancora all’Eliseo, riferendosi all’asse Parigi-Berlino. Quanto alle recenti dichiarazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel sull’integrazione politica, “ci sarà una risposta” da parte di Hollande. Ma “ci andremo passo passo”. Dove va il paese Italia si capisce facilmente osservando gli avvicendamenti di una delle sue aziende più importanti, Finmeccanica. Azienda di stato controllata dal ministero del tesoro, Finmeccanica ha deciso didismettere il settore civile per concentrarsi esclusivamente su quello militare. In momento in cui, come si legge anche sul bilancio 2011 «nei mercati di riferimento del gruppo (Italia, Gran Bretagna e Usa) i budget di investimento in sistemi militari e per la sicurezza hanno subito dal 2010 un deciso rallentamento, con previsione di drastiche riduzioni fino al 2015 e con cancellazioni relative a programmi particolarmente importanti». Un chiodo fisso del nuovo amministratore delegato Giuseppe Orsi, contro il quale la Fiom annuncia battaglia. Oggi la manifestazione nazionale convocata dai sindacati (concentramento a piazza della Repubblica alle 9,30) si concluderà sotto la sede del ministero dello sviluppo. Curiosamente silenzioso il governo, anche a fronte di diverse interrogazioni parlamentari sulla questione, che attraverso la golden share controlla il colosso italiano. «Continuiamo a perdere pezzi di industria nazionale senza uno straccio di politica industriale», è la posizionedella Fiom. Ma quali sono dunque le attività che Finmeccanica vorrebbe dismettere? Sostanzialmente quelle del trasporto e dell’automotive, che nella produzione dell’azienda pesano per circa il 25 percento (anche se diverse altre altre produzioni hanno una componente duale, cioè sia civile che militare, molto forte) e valgono circa un terzo del valore complessivo dell’azienda a bilancio. Ansaldo, Ansaldo Breda, Ansaldo energia, Ansaldo Sts e Breda Menarinibus, elenca Alfonso Marcopoli della fiom. Settori strategici in tutti i paesi industrialmente evoluti. «Attività non redditizie» invece per la dirigenza Finmeccanica che è pronta a liberarsi anche di Ansaldo Sts, il vero e proprio «gioiellino» del gruppo, la società che sviluppa progetti innovativi, come quello per i treni senza pilota che in Australia verranno usati per collegare le miniere. Certo per Finmeccanica le cose non stanno andando nel migliore dei modi. Al netto delle inchieste giudiziarie il bilancio 2011 si è chiusocon un indebitamento finanziario netto di 3,4 miliardi, in crescita del 10 percento rispetto al 2010. Ma, spiega il sindacato, il debito è frutto in gran parte di scelte manageriali scellerate e ora il prezzo di acquisizioni azzardate, programmi rischiosi e anche questioni legate al vaglio della magistratura rischia di essere pagato dai lavoratori. Come la commessa di Ansaldo Breda per la fornitura di treni alle ferrovie danesi acquisita agli inizi degli anni 2000 e che fra ritardi di consegna e difetti di produzione, si è conclusa con oneri per oltre 116 milioni. Ma a preoccupare i sindacati è anche il piano per la creazione della «grande Selex». Selex Sistemi integrati, Selex Galileo e Selex Elsag, 21 mila dipendenti e circa 40 siti produttivi nel nostro paese, viaggiano verso una fusione. Un processo che secondo le tute blu Cgil potrebbe portare alla chiusura di una decina di siti e a un numero di esuberi tra i 3 e i 4 mila. Secondo la Fiom «in una fase di crisi come quellache sta attraversando il paese, svendere a concorrenti internazionali una parte del nostro patrimonio industriale significa indebolire ulteriormente l’Italia». Si potrebbe mettere insieme le tecnologie a disposizione dei vari comparti per aumentare la competitività, o anche utilizzare se necessario il fondo strategico controllato dalla Cassa depositi e prestiti. La risposta spetta al governo, perciò la manifestazione questa mattina sarà conclusa da un comizio del segretario Maurizio Landini sotto il ministero dello sviluppo e da un presidio sotto palazzo Chigi. La giornata di oggi si inserisce tra l’altro nella tre giorni di mobilitazione, ieri oggi e domani, proclamata dalla Fiom per chiedere al governo una politica industriale e contro la «riforma» del mercato del lavoro targata Fornero. Ieri si sono svolte iniziative a Napoli, con un presidio sotto la sede della locale associazione degli imprenditori, in Lombardia con presidi e scioperi nella provincia di Bergamo e di Brescia, ein Emilia Romagna. Oggi la mobilitazione Finmeccanica a cui prenderanno parte delegati e operai anche di altre aziende, e domani si replica in altre realtà industriali del paese.
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