Mediaset: pm, condanna a tre anni e otto mesi per Berlusconi
 











I pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro hanno chiesto una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per Silvio Berlusconi, imputato di frode fiscale nel processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte di Mediaset.
- Il pm milanese Fabio De Pasquale ha chiesto per Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Il pm ha chiesto anche 3 anni e 8 mesi per il produttore americano Frank Agrama. Stessa richiesta di pena per Daniele Lorenzano e per Silvio Berlusconi.
De Pasquale, ha chiesto inoltre altre nove condanne per altrettanti imputati nel processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte di Mediaset che, secondo l’accusa, sarebbero stati gonfiati nei costi per creare fondi neri. In particolare, l’accusa ha chiesto la pena più alta, sei anni, per Paolo Del Bue, il fondatore di Arner Bank, che è accusato di riciclaggio. Chiesticinque anni per Erminio Giraudi e quattro anni per Carlo Rossi Scribani. Tre anni e otto mesi invece chiesti per Daniele Lorenzano e Frank Agrama. Il pm ha chiesto poi tre anni per Marco Colombo, Giorgio Dal Negro e Manuela De Socio. Due anni e sei mesi infine è stata la richiesta per Gabriella Galetto.
- Silvio Berlusconi "é stato all’apice della catena di comando del settore dei diritti tv fino al 1998". E’ questa una delle ragioni per cui, secondo il pm De Pasquale, l’ex premier deve essere condannato.
- In quattro anni, tra il 1994 e il 1998, attraverso "catene di vendite fittizie" sarebbero stati gonfiati i costi dei diritti televisivi per un totale di circa 368 milioni di dollari. Lo ha spiegato il pm di Milano Fabio De Pasquale nel corso della sua requisitoria nel processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv Mediaset, che vede tra gli imputati per frode fiscale Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri. L’imputazione, per i bilanci 2001-2003, è dicirca 40 milioni di costi gonfiati.
- Le società estere del cosiddetto ’gruppo B Fininvest’, tra cui anche quelle maltesi che hanno svolto un ruolo nella compravendita dei diritti tv Mediaset, "erano di Berlusconi". Lo ha affermato il Pm di Milano, Fabio De Pasquale, nel corso della sua requisitoria. Il Pm, infatti, ha chiarito "la storia degli acquisti dei diritti da parte di Mediaset affonda le sue radici negli anni ’90 con il ’gruppo B Fininvest’, ossia quella immensa struttura di società estere, tra cui quelle maltesi che hanno preso parte alle transazioni fittizie sui diritti tv per gonfiare i costi". Queste "società nascoste di Fininvest", secondo il Pm, "é stato dimostrato che erano di Berlusconi come persona fisica".
Il Pm ha anche fatto riferimento a due società ’Century One’ e ’Universal One’, al centro secondo l’accusa della compravendita dei diritti tv, che "erano formalmente di proprietà dei figli di Berlusconi, di Marina e Pier Silvio". Il Pm ha inoltre citato letestimonianze di alcuni manager Fininvest, agli atti del processo iniziato nel 2006, nelle quali, secondo l’accusa, si dimostra il ruolo diretto di Berlusconi nella vicenda dei diritti televisivi.









   
 



 
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