Stretta sulle spese delle Asl oggi il decalogo in giunta
 











Alta tensione tra governo e Regione Puglia. "Se il governo Monti sta lavorando per sostituire la sanità pubblica con le compagnie di assicurazioni private: la nostra ribellione è giusta e sacrosanta", ha detto il governatore pugliese Nichi Vendola, a margine della riunione della direzione di Sel, a Roma. A Bari, intanto, la cabina di emergenza sulla spending review ha quasi completato il provvedimento che stasera la giunta regionale approverà per attuare un giro di vite sugli acquisti di beni e servizi da parte delle aziende sanitarie locali e ospedaliere. Non sarà una centrale unica d’acquisto ma una serie di misure per favorire le unioni d’acquisto tra Asl e l’associazione tra i fornitori locali. In commissione sanità, intanto, sono riprese le audizioni sulla seconda fase del riordino ospedaliero. Tredici tra associazioni, enti e sindacati. Il sindaco di Brindisi Mimmo Consales ha detto che "i tagli erano attesi, però ci aspettavamo anche unariqualificazione dell’offerta complessiva dei servizi sanitari". Le associazioni che riuniscono i cardiologi hanno condiviso la razionalizzazione della rete ma chiesto dipartimenti cardiovascolari in ogni Asl e coinvolgimento nelle scelte dei manager. L’assessore Ettore Attolini s’è detto disponibile. Anche a ricevere il tribunale del malato che ha criticato il piano perché non garantirebbe "l’attivazione dei servizi territoriali". "L’audit civico - ha detto l’assessore - riprenderà il via, dopo alcuni step di verifica, a settembre".
RICETTE
Con l’introduzione del ticket 3,5 milioni di richieste in meno
Da quando si è introdotto il ticket di un euro a ricetta, in aggiunta a quello che si deve per i farmaci, le prescrizioni si sono notevolmente ridotte in un anno. Tra il 2010 e il 2011, il numero delle ricette è diminuito del 7,5%, pari a tre milioni e mezzo di ricette rosse in meno. Nel 2010 sono state oltre 47 milioni le ricette con una spesa farmaceutica che ha sfondato ilmiliardo di euro (comprendendo i 47 milioni di euro incassati dal ticket sui farmaci). Nel 2011, con il secondo ticket, le ricette sono diminuite: 43 milioni con una spesa lorda di 923 milioni di euro. La spesa senza ticket, per il sistema sanitario, è scesa di 149 milioni di euro (da 959 del 2010 a 810 del 2011). È cresciuto l’ingresso dei ticket: 112 milioni di euro, di cui quasi 43 dall’extragettito dell’euro a ricetta.
PERSONALE
Risparmi per 75 milioni con il blocco del turnover
Il costo del personale tra il 2010 e il 2011 si è ridotto di 70-75 milioni di euro. La cura dimagrante deriva dal blocco del turnover che ha impedito di rimpiazzare in corsia il personale che aveva maturato il diritto di andare in pensione. Anche nei primi mesi del 2012, il costo del personale ha permesso risparmi ulteriori per la fuga dei dipendenti in seguito alla riforma delle pensioni del governo Monti. Il risparmio più consistente, 58 milioni, ha riguardato il personale del ruolo sanitario. Èstato di 8 milioni il risparmio sul personale del ruolo tencico, altri 2,5 milioni su quello amministrativo e appena 316mila l’alleggerimento dagli stipendi sul personale del ruolo professionale.
MEDICINALI
Prontuario e farmaci scaduti, più economie per le Asl
Nell’aprile del 2011 la Regione ha rivisto il prontuario dell’assistenza farmaceutica diretta rimpiazzando alcuni farmaci con altri brand. Anche il nuovo accordo sul cosiddetto DPC, la distribuzione per conto che prevede l’erogazione, da parte delle farmacie aperte al pubblico, di alcuni farmaci del prontuario per la distribuzione diretta dei farmaci dopo le dimissioni dall’ospedale per garantire la continuità assistenziale, ha permesso un risparmio sui cinque milioni di euro. La remunerazione avviene non più sulla percentuale sul valore del farmaco ma su rimborsi fissi per confezione. Altro risparmio arriverà sui farmaci scaduti rimasti in magazzino in attesa di scarto: per molte specialità, le aziende farmaceutichehanno garantito la sostituzione o l’accredito del valore equivalente.
BENI E SERVIZI
Meno spese per due milioni nuove sforbiciate in arrivo
La Regione Puglia è riuscita con le misure imposte dal piano di rientro a ridurre il disavanzo da 420 milioni di euro a 150 a fine del 2011. Una sforbiciata di oltre il 60 per cento. Solo che i settori del servizio sanitario regionale che hanno pagato il conto (oltre ai cittadini per via dell’aumento dell’imposizione fiscale) sono stati i posti-letto con la chiusura degli ospedali, la farmaceutica e il personale. La vittima predestinata della spending review regionale sarà quel buco nero dei "Beni e servizi" dove finisce di tutto. Qualche risparmio è stato ottenuto anche lì, nell’ultimo biennio, ma è poca cosa rispetto ai numeri degli altri settori. L’acquisto di beni è sceso, nel 2011, appena di due milioni di euro rispetto al miliardo e 88 milioni speso nel 2010.
AUSILI TERAPEUTICI
Ossigeno e cure per diabetici accordo diretto coni produttori
Trenta milioni in meno per la distribuzione dell’ossigeno e per gli ausili per diabetici: è il risparmio conteggiato dalla Regione su questi due servizi. Sul primo che prevede un servizio H24 di ossigenoterapia a domicilio, la Regione ha saltato la stazione intermedia delle farmacie e fatto un accordo diretto con i produttori. In questo modo sono stati dimezzati i costi dell’ossigeno. Si calcola un dimezzamento della spesa da 32 a 16 milioni. Così per cosiddette “striscette” per diabetici: un accordo con Federfarma ha fissato i prezzi di fatto dimezzandoli. La spesa dovrebbe scendere da 30 a 15 milioni anche attraverso una campagna per il corretto uso degli ausili.









   
 



 
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