Un documentario da vedere e far vedere
Diario del saccheggio – Memoria del Saqueo
 











Martedì notte 17 c.m., Rai5 ha trasmesso Diario del saccheggio – Memoria del Saqueo, un lungo documentario del 2004 di eccezionale interesse storico e politico, opera dell’argentino Fernando Ezequiel Solanas.
Mi auguro che molti lo abbiano visto e invito, chi non lo avesse visto, a cercarlo e scaricarlo da internet o visionarlo attraverso YouTube (ci sono dei filmati, per esempio, a www.youtube.com/ watch%3Fv%3DWsKv5IfaOy4, anche se credo non sia integrale e nel titolo cita Berlusconi, mentre il documentario è una accusa a tutti i politici e partiti politici).
Il regista descrive, con gran classe, la depredazione, il saccheggio e la distruzione sociale dell’Argentina ad opera dell’Alta Finanza internazionale, multinazionali e affaristi senza scrupoli. Sotto l’egida del FMI e della Banca Mondiale che impongono direttive e prestiti da usura scavalcando ogni sovranità nazionale.
Tutto ovviamenteinizia con il famigerato “debito pubblico” fatto sottoscrivere alla Nazione, complici politici ed economisti corrotti e che lievitando, anno dopo anno, strangola il Paese fino al decesso economico e sociale, imponendo, per farvi fronte bilanci dello Stato dettati da interessi stranieri.
Il risultato è la distruzione dello stato sociale, laddove non restano più risorse per le pensioni, la sanità, le opere pubbliche.
Tutto il popolo viene ridotto alla fame e disoccupazione e lavoro nero raggiungono livelli da terzo mondo. Le Industrie chiudono ad una ad una, l’artigianato scompare e il Paese si avvia ad un sottosviluppo irreversibile, determinando una minoranza di ricchi spropositati e una stragrande maggioranza di poveri. I mass media ovviamente, tutti di proprietà dei banksters, distolgono l’attenzione con la loro realtà virtuale e la società dello spettacolo.
Nel frattempo una classe politica infame impone alla Nazione di procedere alle famigerate “liberalizzazioni”, con lequali banche e multinazionali fanno incetta di ogni patrimonio pubblico, alienato sottocosto con la scusa che funzionava male o era improduttivo.
Tutte balle, che consentono a Wall Street e alla City di Londra una vera e propria rapina su larga scala.
Il sistema vitale di ogni Stato, quello dell’energia (sviluppatissimo per la presenza del petrolio argentino), dei trasporti, delle trasmissioni, aeronautico, persino dell’acqua, ecc., finisce tutto in mani private, accaparrato da banksters e multinazionali, i quali ne fanno carne di porco, procedendo a licenziamenti, esuberi, niente investimenti, niente strutture dove non c’è possibilità di profitto immediato. E per il popolo le bollette, cominciano ovviamente ad aumentare.
Mafie e corruzione raggiungono livelli mai visti in passato, generali e assassini dei passati governi militari vengono assolti e riciclati.
Il regista descrive, passo dopo passo, le infamie e il tradimento dei partiti politici, la storia repellente diCarlos Menem, falso peronista che tradisce i suoi elettori, farabutti che impossessatisi del potere, si vendono mani e piedi all’Alta Finanza e ovviamente agli americani, tanto che la politica argentina viene praticamente dettata a Washington.
Precisa, spietata la denuncia del regista che documenta tutte le furbizie, le leggi e le delibere che consentono di procedere, in quattro e quattr’otto, alle liberalizzazioni.
Viene infine descritta la trasformazione dei partiti politici e del relativo sistema elettorale, partiti che perdono ogni riferimento sociale e ideologico e diventano semplicemente dei centri di poteri, di accaparramento, tutti venduti a interessi stranieri o ai banksters.
Destra, Sinistra, Centro, diventano indistinti e repellenti strumenti elettorali, corrotti e finanziati da chi li usa per occupare i centri di potere nelle Istituzioni.
E i sindacati, eredi in Argentina di un antico patrimonio ideale e sociale, si vendono tutto, tradiscono il popolo e ilavoratori, capaci di presentarsi solo a comizi da operetta dove si scambiano tra loro baci e abbracci vomitevoli.
Tutto quello che sta accadendo in Grecia, in Spagna, a noi…
Vedete e diffondete, dopo averlo scaricato, questo prezioso documentario, potrebbe essere il segnale della rivolta di popolo. Che anche da noi si arrivi alla rivolta di piazza che sconfigge lo stato d’assedio e vengano cacciati i Napolitano, i Monti, i Berlusconi, i Fini, i Casini, i Bersani e liquidati i dirigenti di tutti i Sindacati! Maurizio Barozzi









   
 



 
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