Giulio Terzi di Sant’Agata soffre evidentemente di incontinenza. Non soltanto, appena giovedì, ha esternato, si badi bene: da ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, il suo sostegno anticostituzionale ad un’ eventuale invasione armata turca del territorio nazionale siriano, dichiarandone la “legittimità”, ma ha poi fatto pressione sull’ambasciata d’Italia a Beirut perché non fossero rilasciati i visti di ingresso in territorio italiano a tre deputati invitati a Roma per colloqui con parlamentari e politici italiani, con la comunità siriana di cittadinanza italiana, con la stampa, con il Comitato Italia Siria, con la Comunità di Sant’Egidio. La missione dei tre parlamentari siriani (Maria Saadeh, rappresentante della comunità cristiano-cattolica, Wail al Ghabra, leader moderato dell’indipendente Waid e Samir al Khatib, noto scrittore ed esponente del Baath, partito di maggioranza a Damasco) era stata organizzata dall’associazionearabo-italiana “L’Amicizia” (As Sadakah) che, dal 1994, promuove iniziative di dialogo tra l’Italia e i Paesi Arabi, senza alcuna esclusione. La delegazione avrebbe dovuto avere colloqui – già calendarizzati tra l’8 e il 12 ottobre – con vari esponenti della cultura, dei partiti, dell’informazione italiani, con numerosi parlamentari (di tutti gli schieramenti, dal Pd al Pdl), con l’Associazione dei siriani cittadini del nostro Paese e anche con il Comitato Italia Siria, che sta promuovendo in varie città d’Italia manifestazioni e incontri per una soluzione politica della crisi e per il ripristino delle relazioni diplomatiche tra Roma e Damasco. Il vulnus antidemocratico, palesemente ordito dal ministro Terzi, non a caso un “tecnico di governo” perché già ambasciatore gradito a Tel Aviv e a Washington, rende totalmente succube delle politiche destabilizzatrici atlantiche la Repubblica Italiana predata così della stessa sua millenaria storia di collaborazione e amicizia con gli altripopoli del Mediterraneo. Oltretutto ferisce il dialogo multiculturale e interconfessionale (era già stata fissato un incontro con la Comunità di Sant’ Egidio) e sfida apertamente quello che resta della sovranità dello stesso Parlamento nazionale, al quale vieta nei fatti di agire indipendentemente dall’esecutivo.Ugo Gaudenzi
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