I prezzi del mattone tornano ad essere ragionevoli? Una buona idea, allora, potrebbe essere quella di comprarsi una banca: 154 metri quadrati, sei locali a Villafranca di Verona al prezzo di 220 mila euro. Oppure 175 metri quadri, 5 locali al primo piano a Gubbio al prezzo di 310 mila euro. Oppure, ancora, 265 metri quadrati a Palermo, 9 stanze, sempre al primo piano per 615 mila euro e 291 metri quadrati, ben 11 stanze a Chiarano, in provincia di Treviso. Sono alcuni dei 200 immobili che UniCredit ha messo in vendita in Italia. Ex filiali, uffici, archivi o, addirittura, in alcuni casi immobili residenziali dati in uso ai dipendenti come foresterie che il gruppo bancario di Piazza Cordusio sta dismettendo coerentemente con quanto indicato nel piano industriale 2012-2015 varato lo scorso novembre. Bruciando il governo Monti che naviga ancora in alto mare nel mettere sul mercato i 350 immobili del demanio con l’obiettivo di recuperaretra i 3,5 e i 5 miliardi, l’amministratore delegato Federico Ghizzoni si è invece organizzato con tanto di sito internet (www.arianna.unicredit.eu), numero verde e advertising su oltre 20 portali immobiliari che fanno da vetrina (dettagliata) al patrimonio storico della banca. Ce n’è per tutti i gusti all’interno di quello che nel le strategie al 2015 di UniCredit va sotto la voce retail: si va da abitazioni in location di prestigio nei centri storici a strutture invece in prima periferia. O ancora box auto e magazzini, immobili che, secondo quanto spiegano gli esperti di Immobiliare.it, consentono di realizzare un risparmio sul prezzo medio di mercato tra il 12 e il 25%. Accaparrarsi la casa dei propri sogni non richiede, poi, processi lunghi o risposte che vanno alle calende greche. E’ sufficiente infatti che i potenziali acquirenti mandino una manifestazione d’interesse (rigorosamente via web) per avere maggiori informazionisull’immobili o effettuare un sopralluogo. Dopodichè, il compratore deve compilare il modulo con l’offerta vincolante e la banca, dopo aver effettuato le verifiche sullo stato patrimoniale dell’offerente, valuta le proposte ricevute, riservandosi di richiedere un rilancio qualora il prezzo non sia ritenuto soddisfacente. La risposta? Arriva entro 90 giorni dal ricevimento dell’offerta, con il vantaggio di non dover aprire il portafoglio per una salata commissione di agenzia e con maggiore semplicità nell’ottenere un mutuo visto che a vendere è proprio un istituto bancario. Se UniCredit è in pole position sul mattone in vendita con il suo sito, i cugini di Intesa-Sanpaolo la seguiranno a breve, pubblicando la propria lista di immobili in vendita fra qualche giorno. Insomma, l’imperativo è fare cassa e nel mondo del credito la transizione alla banca digitale e il rigoroso controllo dei costi passa anche attraverso la riorganizzazione della rete delle filiali, cercando di valorizzareil patrimonio immobiliare o ripensando gli spazi stessi delle sedi. Andrea Deugeni
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