Narciso e lo scimmione
 











"Pulse Chamber Music”, l’ensemble nato a Miami nel 2007, è stato chiamato a concludere il festival ottobrino Nuovi Spazi Musicali, creatura nata 33 anni fa dalla tenacia e dalla volontà della massima compositrice italiana, Ada Gentile. In questa edizione 2012 ci sono stati cinque appuntamenti, per aprire una prospettiva sull’arte del comporre contemporanea, tutti ospitati in istituti di cultura nelle sedi prestigiose di ambasciate straniere, tutti naturalmente destinati alla musica di oggi.
Fra di essi, particolarmente interessante il concerto d’apertura con due operine tascabili di due compositori dalla rinomanza internazionale. Marco Betta e Fabrizio De Rossi Re. “Voglio vederti… non voglio vederti (Narciso sei la mia ossessione)”, in prima esecuzione assoluta, su testo di Sandro Cappelletto, ispirato alle “Metamorfosi” di Ovidio, gioca con l’ambigua bellezza del mito oscillante fra Narciso ed Eco, l’ombra e la luce, fantasmi sonori in simbiosicon il testo. Betta, mediterraneo ed arcadico, con la sua musica dà significato alle parole. La seconda operina ripercorre il mito cinematografico con “King Kong, amore mio”.
Viola Ann Darrow ( nome della bella nel film del 1933) , annoiata e demotivata, si affida ad un oracolo-Sfinge che le indica di cercare il proprio destino nell’isola del Teschio, dove vive il terrorifico scimmione. Inevitabile l’amore fra i due e l’evoluzione di Kong che si avvia a diventare uomo e ad incarnare il modello distruttivo oggi in giro per l’universo mondo. Gli altri concerti hanno presentato molti pezzi in prima esecuzione con “Minimal” di Davide Remigio, “Preludio, per fisarmonica” di Massimo Gianfrida, e “Blue Andante” della stessa Ada Gentile. E ancora “Thangka” di Violeta Dinescu, “Guarderò ancora nei tuoi occhi (BAN), per trio” di Karen Odrobna Gerardi, “Three fantastic Pieces” di Sofya Mikayelyan, “Sarabanda” di Nino Nicolosi. “Impressioni per un preludio per clarinetto, viola e pianoforte” diGiovanni Guaccero è l’ultimo dei brani in prima esecuzione del seguitissimo spettacolo finale. Il brano inizia con un martellante suono come di campane che aumenta di frequenza. Poi, dopo un piccolo assolo del clarinetto, la viola si effonde in note basse, calde. Il suono si irrobustisce: sembra di sentire la memoria di una melodia in trasparenza tra le corde della viola, subito ripresa dal suono acuto del clarinetto, corroborato dal piano. Tutti gli strumenti ora vibrano astratti e puri.
C’è un brano, anch’esso in prima assoluta, assai curioso, perché è anche un interessante progetto musicale, al quale il compositore lavora da alcuni anni. Si intitola “Pre”, è di Fabio Cifariello Ciardi ed ha in sé un senso di ineluttabilità. “Pre” è una sorta di preludio ad un lavoro più ampio che sarà ascoltato in prima esecuzione assoluta al 49° Festival di Nuova Consonanza e che avrà titolo “Piccoli Studi sul Potere”; in esso la musica rievoca discorsi significativi di cinque personaggistorici, così rivedremo l’imperatore Akihito, apparso in televisione il 16.03.2011, subito dopo lo tsunami che colpì il Giappone, una delle rarissime occasioni in cui si è mostrato al pubblico.
Il brano è per arpa (Lucia Bava) e video sincronizzato. Bush dichiara guerra all’Iraq il 19. o3. 2003 per clarinetto basso(Davide Teodoo) e video sincronizzato; Tony Blair parla alla Nazione il 7.7.2005 per video con suoni registrati di flauto ( Daniele Ruggieri) , in occasione dell’attentato terroristico alla metropolitana di Londra: Obama il 6.4.2009 si rivolge agli studenti dell’Università del Cairo per video con suoni registrati di violoncello; Hitler, infine, fa il suo primo discorso da cancelliere il 10.2.1933 con la voce di un violino (Duccio Ceccanti) e un video sincronizzato. “Pre” è concepito come uno spettacolo che si apre a ventaglio sui suoni più diversi e inattesi, come l’effetto ottenuto dagli strumentisti schiacciando bottiglie di acqua minerale ben tappate o facendo carezzarele corde del pianoforte dalle setole di una spazzola con un effetto batteria jazz. Il concerto si era aperto sulle note di “Dash” di Jennifer Higdon, in prima esecuzione italiana, un brano che inizia con un unisono degli strumenti con effetto martellante.
Quindi il clarinetto si innalza con una cadenza virtuosistica di poche note, subito pronto ad accogliere il dialogo con il violino e il perentorio pianoforte. Jennifer Higdon è una delle voci di oggi più interessanti, ed è stata insignita recentemente del Premio Pulitzer per la musica. Anthony Cheung e Jesse Jones sono due borsisti ospiti di Villa Aurelia, che si stanno perfezionando in Italia negli studi musicali. Cheung ha presentato”Running the (full) Gamut”, un brano per pianoforte solo di grande spessore emotivo. In esso, scale difficili e mani incrociate sulla tastiera con il mondo classico rivisitato secondo nuovi parametri.
Jones propone “Unisono”, dove una tentazione di melodia si infiltra tra pochi suoni e i silenziche li separano fino a conquistare un continuum che ha un allure nordico, con la viola lirica e uno scampanellio lontano. Il brano di Giampaolo Chiti “L’età dell’ombra” potrebbe a rigore considerarsi un omaggio lunare, con il suono che si apre al vigore e alla luminosità di un’alba che serba in sé tracce di una notte soffusa di chiarori misteriosi e arcane ombre. Per finire Charles Mason ha fatto ascoltare il suo “Pulsearrhytmic”, stringhe di suono ripetute continuamente fino alla accumulazione finale.  Franzina Ancona     









   
 



 
01-10-2019 - La collezione Bonelli
01-09-2019 - Strumenti musicali ovvero calcolatori elettronici ante litteram
01-08-2019 - Festival della Musica Popolare del Sud II Edizione
01-07-2019 - La Canzonetta
01-06-2019 - I musicisti hanno fantasia?
01-05-2019 - Musica d’arte e musica di consumo
01-04-2019 - Il rilancio di una regione sulle note di una canzone
01-03-2019 - Al Museo di Capodimonte la musica ai bambini
01-02-2019 - La canzone napoletana irriducibile documento sociale
01-01-2019 - Orchestre sul lungomare di Castellammare di Stabia?
01-12-2018 - L’arte di essere artisti
01-11-2018 - L’esperienza all’estero di un musicista italiano. Chiacchierata con Lello Petrarca
01-10-2018 - Cento anni fa nasceva Henryk Szeryng
01-09-2018 - Eduardo di Capua in un libro
01-08-2018 - A Napoli nuovi cimeli musicali in mostra

Privacy e Cookies