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Saranno almeno 7.389 i posti letto ospedalieri destinati a scomparire per effetto del decreto sulla spending review. E’ quanto prevede il regolamento sulla “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, inviato alla Conferenza Stato-Regioni dal ministro della Salute Renato Balduzzi di concerto con il ministro dell’Economia Vittorio Grilli. In particolare verranno cancellati 14.043 posti letto in eccesso per gli acuti e verranno potenziati quelli per la riabilitazione e la lungodegenza di 6.635 unità. Quali sono le regioni più colpite dallo schema di regolamento? Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, quelle cioè che dovranno ridurre più posti letto ospedalieri, sia in termini relativi che assoluti. L’Emilia dovrà tagliare 2.543 posti (2.007 per acuti e 536 per post-acuti); la Lombardia 2.337 (1.426 per acuti e 911 per post-acuti) e il Lazio 1.963 (1.644 e 319). L’Umbria è l’unicaRegione che potrà aumentarli in entrambe le tipologie, per un totale di 453 posti in più. In Piemonte, invece, diminuiranno i posti per post-acuti e potranno aumentare quelli per acuti. Le Regioni rimanenti (Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) al contrario potranno aumentare i posti per post-acuti e dovranno diminuire quelli per acuti. In sei di queste Regioni (Liguria, Toscana, Abruzzo, Campagna, Puglia e Sicilia) il numero dei posti letto, per effetto del gioco dei saldi, potrà complessivamente aumentare. In cinque Regioni (Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Emilia Romagna, Lazio e Molise) si riscontrerà una diminuzione dei posti letto di entrambe le tipologie. Per quanto riguarda la situazione della degenza ospedaliera, al 1 gennaio 2012 in Italia erano effettivi 231.707 posti letto (3,82 ogni mille abitanti) di cui 195.922 per acuti(3,23 ogni mille abitanti) e 35.785 per post-acuti (0,59). La legge 135/2012 indica come obiettivo una media complessiva di 3,7 posti per mille abitanti. Le Regioni che ad oggi presentano un numero di posti letto superiore a quello previsto dai nuovi standard dovranno provvedere alla riorganizzazione. Laddove, invece, il numero dei posti letto attuali fosse inferiore, le Regioni avranno la facoltà di aumentarli fino alla soglia indicata dal Regolamento.I calcoli si basano sulla popolazione generale di ogni Regione pesata e corretta in base alla percentuale di anziani e ai flussi di mobilità ospedaliera tra Regioni. Il correttivo tiene conto del fatto che alcune Regioni registrano una mobilità attiva, in quanto i propri ospedali attraggono pazienti residenti altrove. ”Nella lotteria dei posti letto da tagliare perdono tutti, medici e cittadini”, commenta Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici. La notizia, osserva Cozza, arriva “a fronte di una sanità territoriale senzafinanziamenti e dove il medico di famiglia 7 giorni su 7 rimane solo un slogan”. Uno scandalo di malasanità di grandi dimensioni sembra essere quello scoperto dai Carabinieri del Nas di Parma, che hanno arrestato nove cardiologi che hanno svolto o svolgono la propria attività presso il Policlinico di Modena. Le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta "Camici sporchi" sono 67 e 12 le aziende, di cui 6 straniere, che producono attrezzature sanitarie e per le quali è stato disposto il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione. Trentatré le perquisizioni domiciliari e personali effettuate. L’inchiesta punta il dito su sperimentazioni cliniche sull’uomo di presidi sanitari eseguite fuori da ogni autorizzazione con l’utilizzo abusivo di attrezzature sanitarie non autorizzate con spesa che ha gravato indebitamente sul servizio sanitario pubblico. Dei medici coinvolti solo uno è in servizio, gli altri erano contrattisti. Dei nove arrestati un solo professionista è incarcere, gli altri otto sono ai domiciliari. Gli arrestati sono responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del S.S.N., sperimentazioni cliniche senza autorizzazione. L’indagine, relativa al periodo 2009-2011, partì da una denuncia (fatta dell’associazione ’Amici del Cuore’ nel febbraio 2011) su presunte sperimentazioni chirurgiche non autorizzate a Emodinamica che avevano avuto conseguenze sui pazienti. I dottori infatti eseguivano nella struttura pubblica test senza informare gli interessati e su questi hanno pubblicato articoli su riviste specializzate incassando denaro attraverso onlus fittizie. Le indagini dei carabinieri proseguono infatti su due morti sospette di persone sottoposte a interventi, ma al momento i loro decessi non sono confluiti nelle accuse. I nomi degli arrestati. Secondo gli inquirenti il cardine dell’organizzazione è Giuseppe Sangiorgi, emodinamista già allontanato dalPoliclinico lo scorso anno. Risultano arrestati anche: Maria Grazia Modena all’epoca dei fatti medico responsabile della struttura complessa di Cardiologia del Policlinico; Vincenzo Luigi Politi, medico di 34 anni in servizio al reparto di Cardiologia; Alessandro Aprile, di 37 anni, in servizio al Policlinico all’epoca dei fatti, ma oggi a Pieve di Coriano; Simona Lambertini, 38 anni coordinatrice della "clinical research", assegnista di ricerca; Giuseppe Biondi Zoccai di 38 anni, all’epoca dei fatti medico presso il reparto di Cardiologia e ora in servizio al Policlinico "Umberto I" di Roma; Fabrizio Clementi, di 41 anni, medico in servizio presso il reparto Cardiologia di Tor Vergata; Alessandro Mauriello, di 54 anni, professore associato di Aanatomia patologica e medico al reparto di Anatomia patologica al Policlinico Tor Vergata di Roma; Andrea Amato, di 36 anni, all’epoca dei fatti medico frequentatore di master a Cardiologia di Modena, attualmente in servizio nel reparto diCardiologia del Policlinico "San Marco" di Istituti ospedalieri bergamaschi. Avrebbero organizzato e gestito nell’ospedale pubblico ’Sarcone’ di Terlizzi, in provincia di Bari, una vera e propria clinica privata. E’ la dura accusa nei confronti del primario del reparto di oculistica Antonio Acquaviva e di due medici oculisti esterni alla struttura ipotizzata dalla Guardia di Finanza di Molfetta, in provincia di Bari, che ha eseguito il loro arresto per reati contro la pubblica amministrazione. Agli arresti domiciliari sono finiti il primario del reparto Antonio Acquaviva, 56 anni, di Bari, e i medici Giuseppe Fanelli, 57, di Bitonto, e Vincenzo Mangione, di 62, originario di Corato. Rispondono, a vario titolo, di abuso d’ufficio e falso ideologico. In tutto 163 i pazienti operati quest’anno, almeno fino a luglio. Gli investigatori ritengono che il l’ammontare del danno superi i 170mila euro, riconducibili all’utilizzo di strutture, macchinari, posti letto, sala operatoria emedicinali. Senza contare il danno potenziale da azioni legali da parte delle infermiere che hanno lavorato di notte e per così dire “ a nero”. Il reparto di oculistica è stato sequestrato, il gip del tribunale di Trani Angela Schiralli ha concesso la facoltà d’uso. In pratica le Fiamme Gialle hanno accertato che il responsabile del reparto agevolava i ricoveri di pazienti seguiti da medici esterni e che questi ultimi avrebbero operato gli stessi pazienti abusivamente nella struttura ospedaliera pubblica. In questo modo sarebbero state violate specifiche norme in materia sanitaria, procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale ai presunti responsabili del reato e arrecando un danno alla Asl Bari2. Antonio Acquaviva era già finito al centro di un’inchiesta sulla sanità: quella che riguarda l’ex assessore regionale alla Salute, ora senatore del Pd, Alberto Tedesco. Acquaviva era stato interdetto nel corso dell’indagine perché si ipotizzò che la sua assunzione fosse stata agevolatada Tedesco.Benvenuto Michelangelo
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