Il rock sinfonico dei Muse
 











In questa seconda metà di novembre due importanti appuntamenti vedono protagonisti i Muse, una delle band più rappresentative del panorama rock contemporaneo internazionale che si esibiscono nel nostro Paese oggi 16 novembre all’Unipol Arena di Casalecchio Reno (Bologna) e domani 17 novembre all’Adriatic Arena di Pesaro.
I Muse nascono in Inghilterra nella seconda metà degli anni novanta da Matthew Bellamy (voce, chitarra e pianoforte), Chris Wolstenholme (basso, cori e armonica) e Dominic Howard (batteria, percussioni e cori). I tre musicisti muovono i primi passi come band dimostrando subito una grande poliedricità che permetterà loro di muoversi abilmente e riusciranno a integrare nel corso della loro carriera generi musicali molto eterogenei che spaziano dall’elettronica al rock e con riferimenti anche alla musica orchestrale e popolare.
I primi due Ep dei Muse vengono realizzati alla fine degli anni Novanta riscuotendo un discretosuccesso al quale segue l’album d’esordio nel 1999 che prende il titolo di “Showbiz” e che si avvale della collaborazione di John Leckie, noto produttore di gruppi come Radiohead e Verve. Il disco ottiene buoni risultati di vendita e permette ai Muse di suonare davanti a platee più numerose con partecipazioni ai più importanti festival internazionali come quello di Woodstock nel luglio del 1999.
Il secondo album “Origin of Symmetry” esce nel 2001 e conferma una maturità della band che sta intraprendendo progressivamente percorsi artistici alternativi che sfociano a tratti nella musica sperimentale e sinfonica. Il disco contiene tracce cariche di una forte energia esplosiva con riff e assoli di chitarra improntati su una tipologia di rock più duro e psichedelico. L’uso raffinato di strumenti come il pianoforte e l’organo rivelano la grande cultura musicale di Matthew Bellamy che insieme al prezioso supporto dei suoi compagni riesce a dare a “Origin of Symmetry” una connotazionedecisamente non comune rivelando l’intenzione della band di estraniarsi da quello che può essere un percorso troppo prevedibile e scontato di molte band a loro contemporanee, assoggettate a seguire regole di mercato impostate dalle majors. L’album riscuote grandi consensi e i Muse intraprendono un tour promozionale dal quale verrà anche estratto il Dvd dal titolo “Hullabaloo: Live at Le Zenith, Paris” tratto dalla registrazione di un loro concerto a “Le Zénith” di Parigi nel 2001.
Il 2003 vede la nascita del terzo disco intitolato “Absolution” che conferma la scelta dei Muse di continuare il discorso musicale avviato con “Origin of Symmetry” e anche in questo lavoro sono presenti forti connotazioni di matrice rock-sinfonica . Il disco è permeato di atmosfere nostalgiche e a tratti ipnotiche dove si alternano repentini cambi di rotta resi magnificamente da esplosioni musicali in puro stile alternative-rock supportate egregiamente dalla voce di Bellamy che rivela nelle tematiche deitesti la disperazione e la consapevolezza di una realtà non sempre facile da accettare. Il disco non è sicuramente il migliore della discografia ma evidenzia nuovamente le grandi capacità della band britannica che affronta sempre argomenti non banali e spesso incompatibili con il mercato discografico contemporaneo. Il disco ottiene un grande successo e il tour promozionale porta i Muse a suonare in location sempre più ampie ampliando il nutrito seguito di fan che continua a crescere in tutto il mondo e la crescente notorietà permetterà loro di partecipare nuovamente a grandi festival come il Glastonbury Festival nel marzo del 2004. Il tour ottiene una grande l’affluenza di pubblico tale da farlo prolungare sino al 2005, anno in cui i Muse partecipano anche al Live 8 a Parigi.
Nel 2006 il gruppo pubblica il quarto album “Black Holes and Revelations” registrato in parte a Milano. Il disco presenta nei contenuti una grande attenzione alle tematiche contemporanee e tocca temi come lapolitica e la guerra. L’album presenta tracce dove l’esecuzione tecnica è sempre impeccabile anche se in alcuni passaggi è quasi sovrastata dalle doti canore di Matthew Bellamy che rischia a volte di rasentare un manierismo oscurando in alcuni passaggi il resto del gruppo il quale dimostra sempre una continua progressione stilistica musicale degna di nota. Il tour promozionale partito nel 2006 viene documentato ufficialmente con la pubblicazione dell’album dal vivo e Dvd intitolati “HAARP” estratti dalle esibizioni di giugno del 2007 al Wembley Stadium di Londra dove ancora una volta viene messa in risalto oltre all’esibizione ineccepibile in ambito “live” anche la meticolosità riguardo l’allestimento dell’impianto scenografico che rimanda a location originali a sfondo futurista. Nel 2009 esce il quinto album che viene registrato in Italia e prende il titolo di “The Resistance”, nel quale si fanno sempre più presenti influenze classiche e sinfoniche supportate in questa occasione dauna vera orchestra che si aggiunge ai tre validi elementi della band i quali restano fedeli al loro discorso musicale caratterizzato da una ricchezza di ispirazioni e contaminazioni che spaziano dall’elettronica al rock-progressive. Il tour denominato “The Resistance Tour” parte a bre del 2009 ed a grande richiesta si prolunga fino alla fine dell’anno successivo toccando diversi continenti e confermando la popolarità dei tre musicisti.
Terminato il “The Resistance Tour” i Muse continuano ad esibirsi in una serie di concerti che li vedono impegnati in Sudamerica nel marzo e aprile del 2011 come gruppo spalla nel “360° Tour” degli U2.
Il 2012 è un anno ricco di novità per i Muse che realizzano il loro nuovo sesto album in studio dal titolo “The 2nd law” anticipato a fine giugno dall’uscita della canzone ufficiale per i Giochi del 2012 a Londra che si intitola “Survival”. Il nuovo disco uscito ad bre sicuramente può essere considerato come il lavoro più eterogeneo della band e sicontraddistingue dal panorama musicale odierno per gli argomenti trattati con testi pervasi da una vena malinconica e cupa resa maggiormente dal suono epico e sinfonico, divenuto un marchio di fabbrica del gruppo. Le tracce eseguite sempre egregiamente confermano l’abilità di Matthew Bellamy che insieme ai suoi compagni si impegna ad elaborare tracce sempre più raffinate che spesso fanno tornare alla mente grandi gruppi del passato come i Queen o gli Electric Light Orchestra, rivelando ancora il grande amore di questa band per la musica del passato che continuerà sempre ad essere un’importante fonte di ispirazione.
La forza di questa band rimane ancora oggi la ricerca continua di nuovi approcci sonori accompagnata dal desiderio sempre crescente di stupire il proprio pubblico che nel corso degli anni ha ricambiato attivamente seguendo i lavori di questi validi musicisti e ha partecipato sempre più numeroso alle loro esplosive esibizioni dal vivo. Pierfrancesco MonariGalante

 









   
 



 
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