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“Le dimissioni del Direttore Sanitario degli Ospedali Riuniti di Foggia Deni Procaccini sono l’ultimo, estremo campanello d’allarme su una sempre più intollerabile prevaricazione sulla realtà ospedaliera da parte della componente universitaria. La conseguenza è una progressiva riduzione e dequalificazione dei reparti e dei servizi per le nostre comunità, il cui interesse è essere ben curate da personale presente sul posto e quindi legato ai destini della Sanità locale, e non essere cavie coloniali di brillanti carriere accademiche di illustri forestieri di passaggio. A questa sempre più insostenibile situazione, che anche con riferimento al diritto costituzionale alla Salute assoggetta di fatto Foggia ad interessi baresi, occorre dare senza più ambiguità di sorta il più fermo degli altolà. Così come è arrivato il momento di restituire la guida dei nostri Ospedali Riuniti alle professionalità foggiane, che ci sono ed anche di alto valore,superando un’altra colonizzazione da troppo tempo in atto ad opera dell’immancabile barese. Anche perché certamente non giova a favore della tanto conclamata spoliticizzazione della Sanità vendoliana il fatto che il dr. Moretti - come annunciato dalla stampa senza smentita alcuna - farebbe parte dei Comitati per Vendola alle Primarie, laddove peraltro si incontrerebbe con il Rettore dell’Università prof. Volpe, riproducendovi - nel nome del Governatore - quel connubio opaco di interessi particolari che sta depauperando e colonizzando inesorabilmente la gloriosa Sanità foggiana”. “La notizia delle dimissioni del Direttore Sanitario del Policlinico di Foggia dr. Procaccini ha suscitato notevolissimo disappunto e mobilitato un immediato e totale sostegno alle motivazioni che hanno determinato un gesto così grave ed inatteso. Il dr. Procaccini durante la presidenza alla USL di San Severo, quale primario di Nefrologia e Dialisi ha conseguito il primariato:il cattedratico di Verona che presiedeva la commissione, infatti, espresse pubblicamente il plauso perché il vincitore - secondo il professore - era certamente uno dei migliori nefrologi d’Italia. La caratteristica fondamentale di Procaccini, però, si registra quotidianamente nell’alto senso di servizio verso il prossimo e le istituzioni, nella grande generosità ed umanità nei confronti dell’ammalato, nella sua esemplare gioia di essere utile, elementi questi che gli derivano dall’essere seguace vero e totale dell’insegnamento di don Tonino Bello che continua ad essere incarnato in umiltà in tutte le attività quotidiane e professionali. Di fronte ad un dirigente così valente (merce rara per la pubblica amministrazione che soffre di una notevolissima carenza di queste figure umane prima che professionali), mi dispiace che gli amministratori locali (Sindaco, Presidente della Provincia, sindacati e categorie interessate) non abbiano mostrato nessun interessamento. Il direttoresanitario non si è dimesso per motivi personali o interessi particolari, ma per lanciare un forte segnale a chi ha a cuore le sorti di Foggia e della provincia. I consiglieri regionali della provincia di Foggia saranno solidali, con una mozione urgentissima, un tavolo con gli organismi della giunta regionale al fine di definire tutte le tematiche (e ne sono molte), che affliggono gli Ospedali Riuniti di Foggia. Infine, il Direttore generale dott. Moretti ha respinto le dimissioni ed invitato il dott. Procaccini ad attendere le decisioni del Consiglio regionale prima di dichiarare la volontà di lasciare definitivamente l’incarico: il suo senso del dovere, saprà guidarlo anche in questascelta”. Si è dato corso agli accordi attuativi del protocollo d’intesa recentemente sottoscritto tra Regione e Università di Foggia per la gestione dell’azienda ospedaliero universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia, con la riserva di verificare con il nuovo anno (in cui il SSR uscirà fuori dal Piano di rientro) la possibilità di consentire nuove assunzioni nell’ambito della deroga del 15% al blocco sussistente. In questa maniera il presidente della III commissione Dino Marino ha concluso la seduta odiernain cui sono stati auditi il Rettore dell’Università di Foggia Giuliano Volpe, il preside della facoltà di Medicina dell’ateneo dauno Matteo Di Biase e il management dell’A.O.U. (direttore generale Tommaso Moretti e direttori sanitario e amministrativo rispettivamente Deni Procaccini e Gaetano Fuiano). Alla riunione ha partecipato anche l’assessore alle Politiche della salute, Ettore Attolini. Il protocollo d’intesa in questione è stato aggiornato nel giugno 2011 ma, dovendo fare i conti con gli effetti del Piano di rientro e in particolare con la deliberazione n. 1388/2011 (che ha rimodulato i parametri standard regionali per l’individuazione di strutture semplici e complesse), si è reso necessario un riallineamento che ha portato ad un altro aggiornamento del protocollo in questione che è stato approvato dalla Giunta regionale il 31 ottobre scorso. Sulle modalità di questo aggiornamento (che ha ridotto, tra l’altro, le Unità operative complesse da 78 a 45 distribuendoleuniformemente tra componenti universitaria e ospedaliera) non tutti sono d’accordo. In particolare il direttore sanitario degli “OO.RR.” di Foggia che nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni che peraltro sono state respinte. Secondo Procaccini il rinnovo della convenzione deve essere funzionale ad un’adeguata integrazione tra le tre funzioni fondamentali che sono connaturate ai protocolli Regione – Università: l’assistenza, la didattica e la ricerca scientifica. Ma questa integrazione non deve essere fine a se stessa ma trasversale in una logica di integrazione nel contesto di un progetto di salute ben definito. Quindi un criterio di “gestione per processi” che consente di sapere chi, come, dove, quando e perché. Sulla necessità di coniugare in maniera organica assistenza, didattica e ricerca scientifica in un’ottica di integrazione hanno concordato un po’ tutti. Sulle relative modalità un po’ meno. Il rettore Volpe ha tenuto a sottolineare che la logica seguita nelladefinizione del protocollo è stata quella di eliminare i duplicati e attivare nuovi reparti rispetto alle esigenze espresse dal territorio, procedendo ad accorpamenti e razionalizzando l’esistente. Il D.G. Moretti ha ricordato la realizzazione precedente dei dipartimenti che ha reso possibile il processo di accorpamento, grazie anche allo straordinario sforzo portato avanti dal personale medico e infermieristico. Rispetto a quest’ultimo che allo stremo, Moretti ha chiesto alla Regione nuove assunzioni con la 2° tranche delle deroghe allo sblocco del turn over previsto dalla legge Balduzzi nella misura del 15%. Secondo il D.G. sarebbe opportuno coinvolgere il territorio (rispetto al quale gli OO.RR. svolgono un ruolo di supporto assistenziale importante). Questo potrebbe consentire il trasferimento di 4-5 U.O.C mitigando gli effetti della citata delibera 1388. Secondo il preside De Biase per fare didattica e ricerca scientifica occorrono strutture e mezzi. Se non si vuolel’università di Foggia lo si dica – ha aggiunto -, ricordando che in sede di rivisitazione del protocollo sono state soppresse tre unità operativa complesse con professori operativi. “Non si puo’ discutere – ha concluso – su un primariato in più o in meno”. Davanti a questo scenario il direttore amministrativo dell’A.O.U. Gaetano Fuiano ha evidenziato che rispetto ai principi generali fissati dal protocollo d’intesa, occorre dare attuazione agli accordi attuativi privilegiando l’attività svolta. Posizione che è stato poi condivisa sostanzialmente dagli intervenuti. Secondo l’assessore Attolini non stupiscono le perplessità sollevate in una fase di profonda trasformazione della Sanità pugliese. Ha assicurato attenzione alla situazione di Foggia nel 2013 nel corso della 2° fase delle deroghe al blocco della assunzioni e ha sollecitato l’intervento della commissione paritetica rispetto agli accordi attuativi del protocollo, sottolineando il contributo più ampio che potrebbe essereassicurato dall’Organo di indirizzo dell’A.O.U foggiana. Il presidente Marino ha preso l’impegno, infine, di scrivere una nota ufficiale al Direttore Moretti chiedendo l’attuazione del protocollo, anche attraverso il contributo del Comitato paritetico aziendale universitario ospedaliero. La dichiarazione del presidente della Commissione sanità Dino Marino:Esprimo la mia massima soddisfazione per l’audizione che questa mattina abbiamo svolto in Commissione Sanità sul protocollo d’intesa tra Regione e Università di Foggia. L’iniziativa è servita a stemperare le polemiche apparse sulla stampa locale. Non si tratta di non volere più l’università a Foggia, come giustamente hanno precisato alcuni consiglieri e neppure di alimentare polemiche, ma le dimissioni del direttore sanitario dott. Procaccini, hanno assunto un significato ben preciso: la non condivisione del protocollo d’intesa tra Università di Foggia e Regione. Non è giusto alimentare una guerra tra medici universitari eospedalieri, anche perché in questo protocollo - firmato in un momento di contrazione finanziaria ed in presenza di norme nazionali che impongono precisi paletti - non era pensabile andare oltre, quindi c’è poca roba per la formazione e per l’assistenza. Per questo ho chiesto all’assessore di tornare in commissione e riprendere un ragionamento sul potenziamento del secondo Policlinico pugliese appena la Regione supererà il Piano di Rientro. La commissione, con la partecipazione dei consiglieri foggiani, si è soffermata molto sulle regole e sull’attuazione del protocollo che, come è previsto, deve essere gestito dalla Direzione Aziendale attraverso la reintroduzione della Commissione Aziendale Paritetica Ospedale Università. In tal senso la stessa commissione all’unanimità ha invitato il sottoscritto a sollecitare con lettera il direttore generale dell’Azienda Ospedaliere che ogni piano attuativo previsto dal protocollo venga discusso nella Commissione paritetica aziendale”. “Ilservizio sanitario pugliese allo stato attuale non può certo permettersi di subire ulteriori tagli dopo le decine di chiusure dovute ad un Piano di Rientro che per come è stato concepito dal Governo regionale, ha tagliato solo i servizi e non gli sprechi. Invitiamo dunque il Presidente Vendola a non firmare così com’è l’intesa Stato–Regioni sulla bozza di regolamento del decreto Balduzzi che, con la definizione di standard ospedalieri prevede ulteriori decurtazioni e penalizzazioni per la Puglia come per altre Regioni”. Lo dichiara in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. “Ci auguriamo che nell’ambito delle modifiche richieste da molte Regioni alla proposta del Governo, il Presidente Vendola riesca ad imporsi e a spuntare un’intesa che salvaguardi il già disastrato sistema sanitario pugliese da ulteriori tagli che provocherebbero la chiusura di decine di strutture con danni incalcolabili sia dal punto di vista dell’assistenza ai pazienti sia dal puntodi vista occupazionale. Nella nostra Regione peraltro, alle decine di chiusure di ospedali e reparti attuati in virtù del Piano di rientro, non sono seguite le attivazioni dei servizi territoriali alternativi promessi, né le riconversioni degli ospedali dismessi. Si continua solo a parlare periodicamente di nuovi ospedali che, per quanto in alcuni casi anche recentemente finanziati da Delibere Cipe, vedranno la luce chissà tra quanti anni. Nel frattempo in Puglia diminuiscono sempre più l’offerta sanitaria, la quantità e la qualità dell’assistenza e siamo addirittura al di sotto dei Livelli Essenziali di Assistenza. E’ quindi vitale che il Presidente Vendola non dia il suo assenso all’attuale proposta del Governo ma che, insieme alle altre Regioni, si batta per la sopravvivenza di più strutture possibili sul nostro territorio”. L’assessore alle Politiche della Salute della regione Puglia, Ettore Attolini, commenta cosi’ lo sblocco dei finanziamenti Cipe che ammontanocomplessivamente a 1,3 miliardi di euro.Il sistema sanitario pugliese potra’ contare su oltre 300 milioni di euro, con cui avvieremo la programmazione di costruzione dei nuovi ospedali pugliesi e doteremo i territori di moderni e piu’ funzionali servizi". "Poi - aggiunge - e’ una buona giornata per i pugliesi. Lo sblocco dei fondi per la Coesione e lo sviluppo regionale destinati alla Puglia, come da delibera Cipe (Coordinamento interministeriale per la programmazione economica ndr) ci consente di proseguire nel percorso di rinnovamento e miglioramento del sistema sanitario regionale".
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