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Un dei miti più consolidati dei cosiddetti “paesi sviluppati”, quello dell’aumento costante della speranza di vita, potrebbe essere disintegrato dalla crisi economica. Per il momento l’Oms, che oggi ha pubblicato un rapporto dettagliato sull’argomento parla solo di “minacce”, ma è chiaro che si sta invertendo una tendenza. ’’Uno scenario possibile e che minaccia i progressi costanti ottenuti in materia di speranza di vita in Europa - si legge nel dossier - potrebbe realizzarsi se alle crisi economiche e sociali si associassero delle riduzioni alle spese per la sanita’’’. L’organizzazione sottolinea anche che la situazione sanitaria e’ migliorata nel continente, anche se rimangono grandi disparita’ tra un Paese e l’altro. ’’La speranza di vita alla nascita e’ aumentata di cinque anni dal 1980, raggiungendo i 76 anni nel 2010’’, ha detto l’autore del rapporto, Ritu Sadana, anticipando i contenuti del documento. Ma, a parte il dato complessivo, restanograndi distanze: in Spagna, Paese dove la speranza di vita e’ la piu’ alta d’Europa, la media e’ di 82,2 anni; in Kazachistan la piu’ bassa, con 68,7 anni. Un altro fenomeno legato alla crisi è quello dei suicidi. Secondo l’Oms in coincidenza con l’inizio della recessione i numeri indicano una frenata nel trend in discesa, ormai da anni. I tassi di suicidi, segnalano gli autori del documento, diminuiscono del 24-40% in tutte le parti d’Europa, dopo l’aumento registrato a meta’ anni Novanta. Anche se questa tendenza, si precisa nel report, e’ rallentata in coincidenza con la crisi economica del 2008.Fabio Sebastiani
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