Mondialismo, globalizzazione
 











La globalizzazione altro non è che un fenomeno che porta alla crescita delle relazioni e degli scambi in diversi ambiti. La globalizzazione agisce con criteri che vanno a minare profondamente le tradizioni e i costumi della società con il fine unico di progredire ad una standardizzazione economica e culturale della società moderna. I mezzi con cui ha avviato questo processo di destabilizzazione globale sono i mass media ed il libero mercato. I primi compiono un lavoro centrale all’interno della globalizzazione. Il loro scopo è andare ad abbattere le fondamenta morali ed etiche dell’uomo in modo da renderlo completamente passivo. Svolgono un ruolo subdolo che, attraverso l’ossessiva riproposizione di modelli da imitare e attraverso un continuo bombardare di notizie ed immagini, sta procedendo all’eliminazione di un insieme di ideali, di valori e di immagini che l’uomo ha guadagnato nel corso dei secoli con fatica e con tanti sacrifici. Cercano direnderci più deboli, più soli, in modo da poterci suggerire, od imporre, i dettami per essere più felici: ovvero una vita basata sul consumismo e sul dinamismo psicologico. La vita vera non dovrebbe essere così. Non si può vivere con il desiderio e con l’ansia continua di dover consumare e di dover restare al passo con la moda. Il consumismo porta all’inquietudine dell’essere e conduce alla perdita dei valori più importanti nonché allo smarrimento dell’unico e vero obiettivo che l’uomo dovrebbe porsi ogni giorno: essere felice. Dal punto di vista psicologico-culturale, perciò, il fautore di questo cambiamento delle norme comportamentali ed etiche dell’uomo è la forte influenza generata dai mass media. Chi agisce, invece, da un punto di vista fisico-economico è l’altra arma della globalizzazione: il libero mercato. Il libero mercato, attraverso l’uso di subdoli meccanismi e spietata competizione, sta radicalmente spaccando la società in due. Si sta giungendo ad una situazione storicasenza tempo. Si assiste, inermi, all’abbattimento totale dello stato sociale attraverso la progressiva perdita della sovranità monetaria, politica ed economica e attraverso politiche conservative di austerità e di liberalizzazioni che hanno come unico scopo quello di affossare completamente l’uomo e la sua credibilità del mondo. Il tutto si riflette sulle condizioni di vita dell’uomo che risultano sempre più critiche e precarie. Siamo costretti a doverci districare all’interno di un mondo spietato che non ci appartiene, lasciati affondare nei meccanismi che regolano il mercato globale. Il cittadino medio è colui che esce sconfitto da tutto questo. L’uomo risulta inerme dinanzi ad un qualcosa che per lui è ingestibile, qualcosa che finisce per trasportarlo nei mari della solitudine e dell’insuccesso. Il lavoro è regolato da leggi ingiuste che portano solamente ad uno stato di accettazione passiva del mondo. L’aspirazione a qualcosa di più grande è sovrastata dalla necessità disopravvivere a tutto questo sistema diabolico. Assistiamo quotidianamente alla perdita della dignità dell’uomo nel lavoro, cosa che invece dovrebbe essere alla base di una società funzionante e che possa offrire pari possibilità a chi realmente le merita. L’immigrazione che dovrebbe e, potrebbe, avere risultati positivi nella società in gran parte del vecchio continente ha completamente fallito. Non è possibile progredire verso una standardizzazione completa della cultura perché questa è il risultato di secoli e secoli di cambiamenti e di pensieri fortemente dinamici. La bellezza dell’uomo è sita nel fatto che siamo tutti differenti. L’uomo è un essere speciale poiché ogni singolo individuo, in quanto unico nel suo genere, rappresenta una sua peculiarità. Cercare di annientare questo concetto è come eliminare l’essenza di unicità che è intrinseca all’uomo. È andare contro natura. Non è possibile assistere alla distruzione dell’essenza unica e compositrice dell’uomo senza far niente.Per ostacolare questo processo che sembra non avere pietà per nessuno, c’è bisogno di un forte e costante cambiamento all’interno delle nostre chiavi di lettura del mondo. Dobbiamo interrogarci su un quesito fondamentale: l’uomo può raggiungere la felicità ed il benessere? La vita è una. Che senso ha sprecarla dietro a illusioni e desideri inconcepibili? Per raggiungere benessere e felicità l’uomo ha bisogno di capire come poter ripartire. In primo luogo c’è bisogno di un’assidua indagine al fine di cogliere quell’equità e quel senso di morale e giustizia che dovrebbe esserci nei rapporti umani. Se non si ha un minimo di amore per il prossimo, difficilmente lo si potrà avere per la vita e per se stessi. Bisognerebbe mettersi in ascolto del proprio cuore ed agire di conseguenza, agire secondo il principio che regola la psiche e l’animo umano: l’amore. Il modo per cogliere questo sottile ma fondamentale passaggio sta nell’assumere una posizione differente nei confronti dell’esistenza.C’è bisogno di autenticità, di verità, di valori. È necessario dover vivere una vita spirituale attiva che possa unire l’uomo e non dividerlo. Diviso da odio e violenza l’uomo è un animale qualsiasi, mentre se a spingerlo ci sono valori come l’amore o il rispetto dell’altro questo diviene la creatura più splendente e meravigliosa che possa essere concepita.Giorgio Vitali jr.

 









   
 



 
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