"Tanti attori stanno maturando il potere di spiare i cittadini attraverso internet e purtroppo questi se ne accorgono solo quando, di colpo, un regime li disconnette dalla rete". E’ questo uno dei punti chiave dell’intervento che Tim Berners Lee, tra i padri fondatori del web, ha tenuto oggi a Trento, ospite degli Ict Days sul futuro delle città cablate. 57 anni, londinese, insegnante emerito al Mit di Boston, oggi da Trento Tim Berners Lee ha lanciato i suoi allarmi sul futuro della rete e sui rischi di controllo globale da parte dei poteri politici ed economici. Ma ha fornito anche qualche spunto di ottimismo. "Andiamo verso un futuro in cui tutte le interazioni con il governo saranno online. Ma non solo questo. E’ importante che i dati delle pubbliche amministrazioni siano online. Ma anche che i nostri dati personali siano accessibili sul web: tutto quello che le aziende e il governo sanno di noi, i nostri gusti, le nostre abitudini, i nostridati sanitari. Sempre più dobbiamo essere messi in grado di scaricarli, farne una copia e magari condividerli". Tim Berners Lee vede un futuro in cui, grazie all’accessibilità dei dati, "potremo sapere meglio la situazione della nostra comunità. Se sta diventando più in salute o no". "Una rivoluzione abilitata dall’internet delle cose e dei sensori". A proposito, Tim ha mostrato al polso un braccialetto che misura e raccoglie tutti i dati della sua attività fisica. "L’abbondanza dei dati, pubblici o personali, e la loro apertura sul web daranno nuovi poteri ai cittadini". Per il futuro ha anche previsto che "ci saranno sempre più pixel, sempre più economici, ovunque. Schermi più grandi che riempiranno le stanze, per videoconferenze che simuleranno l’effetto presenza delle persone". La combinazione tra accessibilità dei dati e tecnologie di videochiamata farà sì che la collaborazione tra cittadini potrà raggiungere nuovi livelli. "Potremo scegliere la comunità globale dove partecipare.In fondo ho creato il web per facilitare la creatività di gruppo. Scienziati, economisti potranno sempre più facilmente collaborare, mettendo insieme le proprie idee per risolvere i problemi più gravi dell’umanità. Il riscaldamento globale è una di quelle emergenze che richiede molta condivisione e partecipazione da parte di tutti quelli che possono aiutare". La speranza è nella nascita di "nuovi sistemi di governo in cui persone affini, anche lontane e di diversa cultura possano collaborare. Internet abbatte le barriere". Ma questa dimensione ha una faccia positiva e un’altra negativa, perché “i governi possono spiare i cittadini sul web. Gli operatori possono violare la neutralità della rete spingendo i pacchetti di dati nelle direzioni volute, a favore di specifici servizi o contenuti e a danno di altri". La soluzione? Il web ha in sé anche un possibile antidoto ai propri veleni: ancora una volta, la collaborazione tra individui animati dagli stessi ideali può mettere pressione suigoverni, le istituzioni e gli operatori telefonici perché si evitino derive che restringono le libertà dei cittadini.
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