Euro, Draghi taglia i tassi Obiettivo: rilanciare l’economia
 











Una sforbiciata, l’ennesima, al tasso di riferimento, che dallo 0,25 per cento scenderà allo 0,15 per cento, il minimo storico. E poi la decisione, senza precedenti, di fissare un interesse negativo, meno 0,10 per cento, per la liquidità che gli istituti di credito parcheggiano presso la Bce. Sono queste le decisioni, comunicate da Mario Draghi al termine della riunione del consiglio direttivo della Banca centrale europea a Francoforte.
Draghi aveva preannunciato il suo intervento già poche settimane fa, esprimendo la sua preoccupazione di fronte ai pericoli di una possibile deflazione , cioè una diminuzione dell’indice dei prezzi, associata alla quotazione dell’euro che resta molto elevata e quindi penalizza le esportazioni delle aziende europee. «Siamo pronti a intervenire», scandì il presidente della Bce a metà maggio.
L’ultima rilevazione ci dice che a maggio i prezzi nell’Eurozona sono saliti solo dello 0,5, il livello più bassodall’autunno 2009. In Italia va ancora peggio: il mese scorso il tasso d’inflazione non ha superato lo 0,4 per cento. Con il Pil del primo trimestre del 2014 in crescita di un misero 0,2 per cento nei 18 Paesi dell’area euro, la pressione nei confronti della Bce perché adottasse misure immediate era cresciuta ancora.
Stimolare la crescita dei prezzi, ormai molto vicina a quota zero, segnale chiaro di un’economia che si avvita su stessa: questo è l’obiettivo primario del taglio dei tassi deciso dalla Bce. Si cerca così di aumentare la liquidità in circolazione nel sistema nella speranza che serva ad alimentare il sistema produttivo.
Nella conferenza stampa Draghi è poi entrato nel merito di altre misure destinate a incrementare la liquidità del sistema. Nel settembre prossimo, ha spiegato il capo della Bce, partirà un nuovo round di prestiti a lungo termine (4 anni) riservati agli istituti di credito dell’area euro per un totale di 400 miliardi. A differenza dei due precedentiinterventi, che risalgono a dicembre 2011 e a febbraio 2012, le nuove operazioni di finanziamento saranno però condizionate.
Nel senso che le banche che riceveranno il denaro dovranno destinarlo a famiglie e imprese e non al settore finanziario, per esempio speculando sui titoli di stato come invece era successo negli anni scorsi. «We are not finished here», ha poi scandito Draghi durante la conferenza stampa. Come dire che la Bce è pronta a ulteriori interventi nel caso le misure appena annunciate non dovessero avere gli effetti sperati sull’economia. Vittorio Malagutti,l’espresso

 









   
 



 
01-02-2016 - Perché gli Stati Uniti hanno deciso di distruggere il FMI?
08-11-2015 - Per gli italiani 8mila euro di tasse all’anno
02-11-2015 - Corte dei Conti contro l’8 per mille. "Pochi controlli, favorisce la Chiesa"
22-06-2015 - La stretta usuraia: eliminare il denaro contante
05-03-2015 - Un`Italia senza rappresentanza
27-02-2015 - Le Borse Ue guardano alla Germania: spread sotto quota 100 punti
16-02-2015 - Gli aiutini di Draghi alle banche usuraie
15-02-2015 - Cooperative, Guidi promette più controlli. Ma i tagli di Renzi fanno saltare revisioni
10-02-2015 - La mina derivati sull’Italia: esposta tre volte più della Germania
09-02-2015 - Tsipras smorza i toni: "L’accordo sul debito ci sarà". Juncker e Berlino lo gelano
04-02-2015 - Varoufakis da Draghi: "Incoraggiato". Tsipras: "Lavoriamo per accordo accettabile"
30-01-2015 - Sanatoria capitali al via: ecco il modello per aderire
19-01-2015 - La crisi raddoppia il patrimonio alle dieci famiglie più ricche di 20 milioni di italiani
14-01-2015 - “L’eurozona? Insostenibile. Tsipras valuti anche l’uscita dall’euro”
11-01-2015 - Ecco il piano Ue sulla flessibilità investimenti fuori dal Patto e meno tagli a chi fa le riforme

Privacy e Cookies