Gli italiani pagano annualmente un centinaio di tasse, un elenco lungo di voci che include addizionali, accise, imposte, sovraimposte, tributi, ritenute e altro ancora. A metterle in fila è stata la Cgia di Mestre, secondo cui, nel 2015, ogni italiano pagherà mediamente 8 mila euro di imposte e tasse, importo che sale a quasi 12 mila euro considerando anche i contributi previdenziali. Le imposte che gravano di più sulle tasche dei cittadini italiani sono due e rappresentano più della metà del gettito (il 53,1%): si chiamano Irpef e Iva. La prima garantisce alle casse dello Stato un gettito che supera i 161 miliardi di euro (il 33,2% ovvero un terzo del gettito) mentre la seconda sfiora i 97 miliardi di euro (19,9% del gettito). Per le aziende le imposte che pesano di più sono l’Ires (Imposta sul reddito delle società), che nel 2014 ha consentito all’erario di incassare 31 miliardi di euro e l’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) cheha assicurato 30,4 miliardi di gettito (di cui 20,9 miliardi in capo alle imprese e la rimanente parte alle Pubbliche Amministrazioni). Va anche tenuto conto che la pressione tributaria (imposte, tasse e tributi sul Pil) in Italia (30,1%) è la terza più elevata dell’Eurozona, dopo Finlandia e Belgio, superiore di sette punti percentuali rispetto a quella tedesca (22,9%). L’associazione degli artigiani ha anche stilato una sorta di ’decalogo’ delle curiosità sulle tasse italiane: quella più elevata: L’Irpef; quella che paghiamo tutti i giorni: L’Iva; la più pagata dalle società: L’Ires; la più odiata dalle imprese: L’Irap; la più singolare: quella applicata dalle regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili; la più lunga (come dicitura): imposta sostitutiva imprenditori e lavoratori autonomi regime di vantaggio e regime forfetario agevolato; la più corta (acronimi esclusi): bollo auto; l’ultima grande imposta introdotta: LA Tasi; la più odiata dallefamiglie (fino al 2015): l’Imu/Tasi; le più stravaganti: le imposte sugli spiriti (distillazione alcolici), quelle sui gas incondensabili e sulle riserve matematiche di assicurazione (tasse su accantonamenti obbligatori delle assicurazioni). La tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili e, infine, tutte le sovraimposte di confine applicate dalla dogana (sugli spiriti, sui fiammiferi, sui sacchetti di plastica non biodegradabili).
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