Uno studio legale specializzato esclusivamente in contratti bancari, che negli ultimi tre anni ha passato al setaccio centinaia di rapporti e aperto oltre 250 contenziosi. E i risultati sono sorprendenti: il 30% dei contratti sottoscritti dopo il 2000 sono irregolari e il 98% delle contestazioni accolte, considerando anche le transazioni. Sono gli avvocati Simonetta Verlingieri e Costanzo Di Pietro, titolari dello studio associato ’Verlingieri e Di Pietro’, ad illustrare all’ADNKRONOS la loro attività di consulenza legale e assistenza stragiudiziale e giudiziale unicamente in materia di contratti di credito bancario aperti nelle forme di fido, scoperto di conto corrente, mutuo, finanziamento al consumo e intermediazione finanziaria nell’acquisto di obbligazioni a basso rating (bond argentini-Cirio-Parmalat) e derivati (swap-Italease). Nella maggior parte dei casi, l’azione legale viene promossa per irregolarità dei contratti, non conformi alTub, al Tuf e al regolamento Consob di attuazione. "La quasi totalità dei contratti di conto corrente stipulati fino a tutto il 2000 - spiega Di Pietro - è contro la legge: non è indicata la commissione di massimo scoperto, non è indicato il tasso per gli interessi passivi, ci sono irregolarità nella ragolazione della valuta". Per i contratti successivi al 2001, "le banche si sono adeguate alle novità normative, ma i contratti restano irregolari nel 30% dei casi", aggiunge Verlingieri. Quanto ai risultati, l’avvocato evidenzia che "il trend della domanda da parte della clientela è costantemente aumentato nei tre anni di attività, con lo studio che ha promosso oltre 250 contenziosi" e che "considerando anche le transazioni intervenute con definizione stragiudiziale, si registra il 98% di contestazioni accolte". A descrivere le modalità operativa dello studio legale è l’avvocato Di Pietro. "Arrivare in causa - spiega - prevede una fase laboriosa: innanzitutto è necessariorecuperare la documentazione, spesso non conservata adeguatamente. Spesso riusciamo ad ottenerla tramite un mezzo non molto in uso, ovvero il ricorso al Garante della privacy per la tutela dei dati personali. Poi, segue l’esame e la rielaborazione dei dati mediante un software in uso anche a diverse banche. Quindi - prosegue - inizia il contenzioso. E, dato che la giustizia italiana non è univoca nei suoi orientamenti, conta anche la scelta del foro verso cui inoltrare il ricorso". Ad oggi, riferisce l’avvocato Di Pietro, "abbiamo ottenuto provvedimenti a Milano, Brescia, Amalfi e Benevento. In molti casi con l’ammissione alla procedura abbreviata con istruzione sommaria, che consente la nomina del ctu alla prima udienza e poi solo una nuova udienza per l’accoglimento o il rigetto. Il provvedimento arriva nell’arco di 8-10 mesi rispetto alla media di due anni e mezzo per il primo grado di giudizio". Verlingieri fa riferimento anche all’attività che non riguarda direttamente mutui econti correnti. "Facciamo una valutazione anche sulle segnalazioni alla centrale rischi, che escludono di fatto il correntista dal mondo del credito: in caso di illegittimità si avanza un procedimento d’urgenza per la cancellazione immediata, per poi agire sul risarcimento". Altro capitolo caldo è quello dei leasing. "In particolare - conclude Verlingieri - ci occupiamo dei lease back, le operazioni che consentono di finanziare un bene già di proprietà del finanziato, un contratto che secondo la giurisprudenza italiana non ha alcuna validità". Adnkronos
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