Carte di credito, multa per Mastercard e otto banche
 











L’Antitrust multa per oltre 6 milioni di euro Mastercard e otto banche per intese restrittive della concorrenza nel settore delle carte di pagamento. L’Autorita’, infatti, ha deliberato che la societa’ e le otto banche (Banca Monte dei Paschi di Siena, Bnl, Banca Sella Holding, Barclays Bank, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, ICBPI e Unicredit) hanno posto in essere intese restrittive della concorrenza finalizzate a mantenere alta la commissione interbancaria sui pagamenti attraverso le carte di credito e di debito (c.d. carte Maestro) emesse dal circuito Mastercard, trasferendola sulle commissioni richieste ai negozianti convenzionati, con effetti sui prezzi praticati ai consumatori.
Si tratta delle banche licenziatarie del marchio Mastercard attive in Italia e che, come emerge dal provvedimento dell’Autorita’, sono presenti nella governance dello stesso circuito.
Secondo l’Antitrust, che ha chiuso l’istruttoria con sanzioni per oltre 6 milionidi euro, i comportamenti anticoncorrenziali hanno riguardato la fissazione da parte di Mastercard, in qualita’ di associazione di imprese, di una commissione interbancaria multilaterale (Mif), specifica per l’Italia, in assenza di motivazioni economiche connesse all’efficienza complessiva del sistema: la Mif, che viene pagata dalla banca che convenziona gli esercenti (c.d acquirer) alla banca che emette la carta (c.d issuer), e’ pari mediamente allo 0,90% su ogni transazione, superiore del 30-40% a quella applicata dal principale circuito concorrente Visa, a fronte dello 0,30% applicato sulle operazioni transfrontaliere.
Mastercard ha introdotto la Mif per l’Italia nell’aprile 2007 in vista di una possibile decisione della Commissione Ue che avrebbe potuto tagliare drasticamente, come poi effettivamente avvenuto, la commissione sulle operazioni transfrontaliere applicata in precedenza anche ai mercati nazionali. L’incentivo ad applicare Mif elevate deriva: per le banche cheemettono le carte (issuer) dal fatto che al crescere del livello della Mif aumentano i ricavi direttamente realizzati essendo quest’ultima voce incassata dalle stesse banche che emettono la carta; per le banche che stipulano i contratti con gli esercenti (acquirer) dalla circostanza che esse realizzano ricavi crescenti al crescere del volume delle transazioni effettuate con il circuito in fase di espansione; infine, per il circuito MasterCard, dall’evidenza che una Mif alta porta alla maggior diffusione del marchio e quindi dei ricavi del circuito estratti dalle licenziatarie.
I comportamenti anticoncorrenziali sanzionati dall’Antitrust hanno riguardato anche la fissazione, da parte delle banche che stipulano i contratti con i negozi e la grande distribuzione, di specifiche clausole a vantaggio dello stesso circuito e delle banche, in quanto volte ad impedire il confronto con altri circuiti e strumenti di pagamento caratterizzati da una Mif piu’ bassa, favorendo cosi’ il marchioMasterCard.
Si tratta, spiega l’Antitrust, di un fascio di intese verticali rappresentato dall’insieme dei contratti di licenza tra circuito MasterCard e singole banche/societa’ licenziatarie. Attraverso i meccanismi di convenzionamento le singole banche hanno infatti posto in essere, singolarmente, un’intesa con Mastercard finalizzata alla diffusione del circuito riversando la commissione interbancaria sulla commissione pagata dai negozianti, come tale idonea a produrre effetti sui prezzi praticati ai consumatori.
In particolare, continua l’Authority, le banche non differenziano la commissione che richiedono agli esercenti in base ai circuiti di riferimento, applicando invece una ’merchant fee’ uguale che ingloba comunque la Mif piu’ elevata di Mastercard.
Per effetto del provvedimento adottato, Mastercard e le otto banche dovranno, entro 90 giorni, inviare all’Antitrust relazioni che dimostrino la cessazione dei comportamenti anticoncorrenziali, con la definizione, daparte di Mastercard, di una commissione interbancaria che abbia giustificazioni economiche e di efficienza e, da parte delle banche e del circuito, di contratti di convenzionamento privi di limitazioni concorrenziali.
A Mastercard Incorporated la multa e’ di 2.700.000 euro, a Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. di 910.000 euro, a Bnl di 240.000 euro, a Banca Sella Holding di 360.000 euro, a Barclays Bank plc. di 50.000, a Deutsche Bank di 200.000 euro, a Intesa Sanpaolo di 700.000 euro, a Icbpi di 490.000 euro e a Unicredit di 380.000 euro.









   
 



 
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