Fmi lancia allarme per disoccupazione ’Troppo alta, va ridotta’
 











La ripresa globale ’’si e’ solidificata, ma la disoccupazione resta alta e va ridotta’’: e’ l’allarme del Fondo Monetario Internazionale secondo cui la disoccupazione ’’pone delle gravi sfide sociali ed economiche’’. Nella Bozza del World Economic Outlook che l’ANSA e’ in grado di anticipare, il Fmi avverte che ’’i giovani affrontano particolari difficolta’’’. E ricorda che ’’circa 205 milioni di persone sono ancora in cerca di lavoro, ovvero 30 milioni in piu’ dal 2007’’. ’’L’aumento della disoccupazione - aggiunge - e’ stato molto forte nelle economie avanzate, nei paesi emergenti e in via di sviluppo l’elevato numero di senza lavoro tra i giovani e’ una particolare fonte di preoccupazione’’.
Il Fmi indica ’’tre linee di difesa’’ contro la disoccupazione: ’’le politiche macroeconomiche di sostegno, il risanamento del sistema finanziario e specifiche misure per il mercato del lavoro’’. Tuttavia, secondo il Fmi, ’’c’e’ un bisogno urgente diaccelerare la ristrutturazione e la ricapitalizzazione delle banche per rilanciare il credito alle piccole e medie imprese, che contano per la grande massa dei livelli di occupazione. Sussidi temporanei all’occupazione mirati a questo tipo di imprese - aggiungono gli economisti del Fondo - potrebbero aiutare a far ripartire le assunzioni’’. Secondo il Fmi, comunque, ’’dove la disoccupazione e’ aumentata per motivi strutturali o dove era elevata anche prima della crisi piu’ ampie riforme del mercato del lavoro e dei prodotti sono essenziali per creare piu’ posti di lavoro’’. E gli economisti di Washington concludono affermando che ’’il crescente peso della disoccupazione sui giovani pone dei rischi alla coesione sociale’’.
’’Con i prezzi del petrolio compresi in un range tra i 105 e i 110 dollari al barile, la crescita sara’ moderatamente piu’ bassa’’: e’ quanto afferma il Fondo Monetario Internazionale nella bozza del World Economic Outlook che l’ANSA e’ in grado di anticipare.L’Fmi - la cui analisi e’ antecedente al terremoto del Giappone e, soprattutto, allo scoppio della crisi libica - avverte che ’’i rischi al ribasso per la crescita provenienti dall’offerta di petrolio sono aumentati’’ e stima una crescita globale al 4,4% quest’anno e al 4,5% il prossimo, senza alcuna variazione rispetto alle previsioni riviste a gennaio scorso.
La ripresa economica in Italia ’’restera’ debole, poiche’ i problemi di competitivita’ di vecchia data comprimono la crescita delle esportazioni e il programmato consolidamento fiscale pesa sulla domanda privata’’: e’ quanto si legge nella bozza del World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale anticipato dall’ANSA. L’Italia resta agli ultimi posti per crescita tra i paesi di Eurolandia, con un Pil 2001 atteso al +1%, superiore solo a Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna.
’’I prezzi delle materie prime sono rapidamente tornati a livelli alti’’, per motivi legati a fattori ’’strutturali, ciclici e speciali’’, ele pressioni sui mercati ’’restano elevate’’. E’ quanto afferma il Fondo Monetario Internazionale nella bozza del World Economic Outlook anticipata dall’ANSA nella quale avverte che le agitazioni in Medio Oriente e nel Nordafrica ’’potrebbero aggiungere ulteriore pressione al rialzo per i prezzi alimentari’’ e che ’’le prospettive per i mercati petroliferi restano piuttosto incerte’’.
 

 









   
 



 
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