Rischio speculazione Consob al lavoro contro la speculazione
 











Consob al lavoro contro la speculazione. La Commissione si riunirà oggi per valutare la situazione dopo il crollo dei mercati di venerdì. Non si esclude il divieto di vendite allo scoperto.
La Commissione - a quanto si apprende - si riunirà per fare il punto in vista della riapertura della borsa di domani. Non è da escludere che la Consob prenda in esame la problematica delle vendite allo scoperto, cioè le vendite fatte dagli operatori senza possedere le azioni oggetto, appunto, della vendita. Sul tavolo il possibile divieto di tali operazioni altamente speculative e volano di ribassi.
Si tratta, comunque, di una misura controversa, in Italia già adottata durante il crac Lehman. Consob opererà anche alla luce della normativa in vigore negli altri paesi europei dove le vendite allo scoperto sono consentite ma c’è una disciplina di trasparenza in base alla quale gli operatori hanno l’obbligo di rendicontare su tali operazioni all’autorità divigilanza.
Intanto il portavoce di Van Rompuy, Dirk De Backer, ha precisato all’Adnkronos che la riunione di domani convocata dal presidente del Consiglio europeo "è di routine, per preparare l’Eurogruppo, e non di emergenza per parlare dell’attacco all’Italia sui mercati".
"Si tratta di una riunione di coordinamento settimanale tra il presidente Van Rompuy ed il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso", ha chiarito il portavoce, riferendosi alla notizia di un incontro di emergenza domani mattina per parlare di Grecia e delle pressioni sui mercati italiani, dopo quanto successo venerdì, quando lo spread tra i Btp italiani e Bund tedeschi ha raggiunto un nuovo massimo.
Dal momento che la riunione di domani è "sull’attualità economica e finanziaria", Van Rompuy ha deciso di convocare anche il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, il commissario agli affari economici e monetari Olli Rehn e il direttoredel Tesoro italiano Vittorio Grilli, nella sua veste di presidente del Comitato economico e finanziario europeo, ha sottolineato ancora De Backer.
"E’ un incontro sulla preparazione dell’Eurogruppo, niente di più, niente di meno", ha ribadito il portavoce di Van Rompuy, smentendo ancora una volta il carattere emergenziale della riunione di domani prevista all’ora di pranzo. "Non è una riunione di emergenza, ma un normale incontro di coordinamento esteso ad altre personalità, come già accaduto in passato", ha confermato da Bruxelles anche il portavoce di turno della Commissione europea, Dennis Abbott.
La situazione italiana accende il dibattito. Le vendite allo scoperto ’’in presenza di una situazione di grave crisi andrebbero totalmente vietate per il periodo necessario o al massimo consentite nell’ambito della giornata’’. E’ quanto sottolinea all’Adnkronos Lamberto Cardia, che ha guidato la Consob dal 2003 al 2010. Cardia, da sempre in prima linea contro la tesi secondo cui nonconsentire le vendite ridurrebbe i movimenti di mercato, afferma: ’’E’ preferibile una riduzione per brevi periodi dei movimenti di mercato piuttosto che assistere ai gravi danni che si determinano a carico di società quotate, anche strategiche per il paese. Mi sono sempre battuto - rimarca - per regolamentare al massimo le vendite allo scoperto rappresentando il mio pensiero in sede Consob e in sedi esterne. Ricercando anche la più tempestiva collaborazione internazionale.
Oggi - sottolinea l’ex presidente Consob - si ripresenta una situazione in cui limitare o bloccare le vendite allo scoperto può certo concorrere a far fronte alla crisi che si è determinata. Sono certo che siano avvenute o stiano avvenendo consultazioni anche ai massimi livelli per esaminare problematiche e fare scelte atte a concorrere a far fronte alla crisi’’. E Cardia non ha dubbi sul fatto che occorre agire rapidamente: ’’Per produrre buoni risultati occorre agire con tempestività e con una forte convergenzainternazionale’’.
D’altra parte Cardia si è trovato a gestire una situazione di turbolenza dei mercati all’indomani del crac della banca Lehman Brothers e in quella occasione non ha avuto esitazioni a prendere tempestivamente le decisioni ’’necessarie’’. ’’La vicenda del 2008 - ricorda - ha posto all’attenzione della Consob e mia in quanto presidente il problema delle vendite allo scoperto. Ebbi all’epoca consultazioni con il ministero dell’Economia e Bankitalia’’.
’’La mia personale convinzione fu che si dovessero limitare le vendite allo scoperto entro i tre giorni, meglio se a un solo giorno quando non assistite da possesso titoli. Vendite allo scoperto possono portare danni consistenti perché di fronte a vendite massicce se chi vende ha tre giorni di tempo per consegnare le azioni vendute allo scoperto le può riacquistare a prezzo più basso prima della consegna. Le vendite allo scoperto fanno guadagnare lo speculatore ma - conclude - danneggiano il sistema e in particolare lesocietà aventi valenza strategica tra le quali quelle del credito e quelle dell’energia’’.
Gianpiero Cantoni, economista e presidente della commissione Difesa del Senato, chiede alla Consob di ’’bloccare le vendite allo scoperto e vigilare su eventuali fenomeni di aggiotaggio’’. ’’Il blocco - spiega all’Adnkronos - è una ricetta che ha funzionato in paassato. Ma da solo non basta. Occorre attivare una severa vigilanza per scoprire e neutralizzare gli speculatori che vogliono mettere in ginocchio il paese. La Consob oltre a bloccare con urgenza le vendite allo scoperto deve stroncare le eventuali manovre di aggiotaggio. Deve anche vigilare sui comportamenti delle agenzie di rating e su ogni possibile comportamento che può danneggiare il corretto funzionamento dei mercati borsistici’’.
Per Cantoni poi è importante approvare ’’rapidamente la manovra con il contributo anche delle opposizioni. Il provvedimento - spiega - è severo e quindi ci consente di fronteggiare la situazione dicrisi dei mercati. Occorre operare nell’interesse superiore del paese dando prova di compattezza e credibilità politica per superare questo momento difficile’’.
A intervenire è anche Francesco Boccia, coordinatore commissioni economiche parlamentari del Pd. "Dal crac di Lehman Brothers - afferma - il Pd per tre anni, con mozioni, interpellanze urgenti e question time, ha sempre chiesto al governo di intervenire in modo da porre fine alle forti speculazioni attraverso l’azione degli hedge fund e alla disponibilità di molte banche che hanno preferito i margini a breve alla trasparenza e a regole ferree, senza avere però risposte". ’’La Consob - chiede Boccia - non abbia timori di sorta ed agisca assumendo possibilmente una decisione definitiva in serata perché, domani, alla riapertura dei mercati finanziari il nostro paese non può essere mandato allo sbaraglio".









   
 



 
01-02-2016 - Perché gli Stati Uniti hanno deciso di distruggere il FMI?
08-11-2015 - Per gli italiani 8mila euro di tasse all’anno
02-11-2015 - Corte dei Conti contro l’8 per mille. "Pochi controlli, favorisce la Chiesa"
22-06-2015 - La stretta usuraia: eliminare il denaro contante
05-03-2015 - Un`Italia senza rappresentanza
27-02-2015 - Le Borse Ue guardano alla Germania: spread sotto quota 100 punti
16-02-2015 - Gli aiutini di Draghi alle banche usuraie
15-02-2015 - Cooperative, Guidi promette più controlli. Ma i tagli di Renzi fanno saltare revisioni
10-02-2015 - La mina derivati sull’Italia: esposta tre volte più della Germania
09-02-2015 - Tsipras smorza i toni: "L’accordo sul debito ci sarà". Juncker e Berlino lo gelano
04-02-2015 - Varoufakis da Draghi: "Incoraggiato". Tsipras: "Lavoriamo per accordo accettabile"
30-01-2015 - Sanatoria capitali al via: ecco il modello per aderire
19-01-2015 - La crisi raddoppia il patrimonio alle dieci famiglie più ricche di 20 milioni di italiani
14-01-2015 - “L’eurozona? Insostenibile. Tsipras valuti anche l’uscita dall’euro”
11-01-2015 - Ecco il piano Ue sulla flessibilità investimenti fuori dal Patto e meno tagli a chi fa le riforme

Privacy e Cookies