I VESCOVI SULLA MANOVRA: "TAGLI A FAMIGLIE UN’ INGIUSTIZIA"
 











Con la manovra approvata ieri, "necessitata" dal rischio di nuovi attacchi speculativi prima ancora che "necessaria" per l’aggiustamento dei conti, di fatto "si e’ ipotecato il futuro delle famiglie, alle quali e’ stata offerta solo una cambiale, un ’paghero’’ con sopra scritto: ’Riforma fiscale’".
Il quotidiano cattolico Avvenire commenta cosi’ "la decisione di inserire nel decreto la ’clausola di salvaguardia’ che tagliera’ del 5% nel 2013 e del 20% dal 2014 tutte le agevolazioni fiscali". Una norma che, per il giornale della Cei, non puo’ che "destare allarme e gettare un’ombra ferale sull’intera manovra". Infatti "non si sono compiute scelte, non si e’ esercitata la responsabilita’ politica di vagliare quali agevolazioni eliminare e quali salvaguardare, mettendo sullo stesso piano di un taglio lineare le spese per il veterinario del gatto e quelle del cardiologo per la nonna, i contributi elargiti ai partiti e le detrazioni per un figlio acarico. Come se tutto fosse uguale".
LA MANOVRA E’ LEGGE. NAPOLITANO "ORA IL CONFRONTO"
Secondo Avvenire si e’ consumata cosi’ l’ennesima "ingiustizia da sanare", perseverando in quella sottovalutazione del ruolo sociale della famiglia che "rappresenta una concausa del calo demografico e dell’impoverimento del nostro tessuto sociale ed economico".
  "Nessuno - chiarisce l’editoriale a firma di Francesco Riccardi - ha mai preteso che un diverso trattamento fiscale per i familiari a carico si sommasse alle detrazioni esistenti. Ma non si puo’ cancellare o tagliare prima di aver assunto un impegno chiaro su quale sistema si intende adottare per assicurare finalmente un equo trattamento di chi ha familiari a carico, attraverso l’adozione del ’fattore famiglia’ e poi gradualmente del quoziente, cosi’ come solennemente promesso dal Governo fino a qualche mese fa".
"Forse e’ vero - ammette l’articolo - dopo 60 anni di crescita eccezionale e di eccezionali sperperi, il Paesesi trova sul Titanic a navigare tra gli iceberg. Ma chi e’ al timone ormai da piu’ di un decennio quasi ininterrottamente, non puo’ sottrarsi alla responsabilita’ di aver condotto la navigazione, di averne tracciato la rotta, che oggi va corretta". "Altri hanno ballato sulle note dell’orchestrina.
  Non certo le famiglie confinate nella terza classe, per le quali oggi si dice che e’ finita una festa mai iniziata. Non certo - conclude Avvenire - quegli 8 milioni di italiani che sono sotto la soglia della poverta’ e che, non a caso, ci sono finiti proprio perche’ hanno piu’ figli a carico o anziani a cui badare" .









   
 



 
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