Piazza Affari chiude la seduta senza comunicare la variazione del suo indice di riferimento. Il calcolo del Ftse Mib è stato sospeso alle 17 precise, per probabili, ma non ufficialmente precisate, ragioni tecniche. L’ultimo dato disponibile dava un calo del 3,23% a 16.459 punti. I derivati sull’indice Ftse Mib di Piazza Affari hanno chiuso la seduta con un calo del 5,01%. Lo si apprende dalle sale operative dopo l’asta che si è conclusa alle 17.40. Terremoto in chiusura di borsa per il listino milanese di Piazza Affari. Intesa Sanpaolo ha indossato la maglia nera, con un calo del 10,35%, poco dietro a Fiat (-10,03%) e Unicredit (-9,33%). Forte tensione anche su Fiat Industrial (-9,15%), Pirelli (-6,53%) ed Exor (-4,9%), mentre Italcementi (+1,26%) è stato l’unico titolo del paniere di riferimento a muoversi in controtendenza. - Borsa Italiana, che gestisce il la piazza azionaria milanese, e Consob, l’authority che vigila sul mercato sono incontatto in questi minuti per cercare di capire cosa sia successo e spiegare l’incidente, anche fosse solo di natura tecnica. Il momento è concitato perché l’indice è andato in tilt a circa mezz’ora dalla fine degli scambi e in una giornata di forte turbolenza e nervosismo su tutti i mercati in tutta Europa. - Un "incidente tecnico" ai sistemi di Nyse Euronext "ha sospeso il calcolo degli indici" borsistici gestiti dal gruppo in Europa (Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona), "dalle 16.28 alle 17.21". Lo ha riferito una portavoce della società. Il sistema di calcolo, ha aggiunto, "é poi ripartito", consentendo di comunicare al mercato i "valori corretti" sulla variazione degli indici in chiusura di seduta. - Chiusura in picchiata per la Borsa di Londra. L’indice Ftse 100 perde il 3,43%. A pesare sono le incertezze sull’economia internazionale, confermate dal presidente della Bce, Jean Claude Trichet. - La Borsa di Parigi ha chiuso in pesante calo con l’indice Cac 40 inribasso del 3,9% a 3.320,35 punti. Si tratta del livello più basso da luglio 2009. - Tonfo della Borsa di Francoforte in chiusura con l’indice Dax in ribasso del 3,40% a 6.414,76 punti. Pesano le parole del presidente della Bce Jean Claude Trichet, sugli "alti livelli di incertezza" dell’economia. Non sono bastate le rassicurazioni sull’acquisto di titoli da parte dell’Eurotower. - Cala a picco anche la Borsa di Madrid che con un calo del 3,89% si porta sotto la barra dei 9.000 punti. - Wall Street affonda. Il Dow Jones perde il 2,98% a 11.533,69 punti, il Nasdaq arretra del 3,59% a 2.596,93 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,51% a 1.218,72 punti. - Lo spread Btp-Bund supera il record di 390 punti base toccati ieri e arriva a quota 390,2. Gli Oat francesi sfondano la soglia precedente di 84 punti arrivando sino a 86,6. -1.000 A 400.000 - Negli Stati Uniti le richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa sono diminuite di mille unitàa 400.000 unità. (rivisto a 401.000 il dato della settimana prima). Gli economisti avevano stimato un incremento a 405.000 unità. - La Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariato all’1,50% il tasso di riferimento principale in Eurolandia. La decisione del Consiglio direttivo era ampiamente prevista dal mercato. BARROSO: NOSTRE DECISIONI COMPLESSE E INCOMPLETE - Le turbolenze sui mercati "evidenziano soprattutto la complessità e l’incompletezza" delle decisioni prese dall’eurozona nel vertice del 21 luglio: é quanto scrive il presidente della Commisisone Ue José Barroso nella lettera che ha inviato ai leader Ue oggi, dove lamenta anche la "comunicazione indisciplinata" dell’Europa sul fronte della crisi. Il presidente della Commissione Ue José Barroso ha chiesto ai leader Ue di "rivedere l’efficacia del fondo salva-Stati", affinché sia in grado di affrontare "l’attuale contagio" della crisi dei debiti. ASIA INCERTA DOPO INTERVENTO SU YEN, MALE SEUL - Le Borseasiatiche e del Pacifico hanno viaggiato in due direzioni dopo l’intervento del Giappone per frenare la crescita dello yen e quindi rilanciare le esportazioni: Tokyo ha chiuso in crescita di qualche frazione di punto, mentre hanno pagato due piazze le cui economie, che guardano allo stesso modo all’export, potrebbero essere penalizzate da un rilancio delle vendite nipponiche all’estero: Taiwan e, soprattutto, Seul. La Borsa coreana ha concluso la seduta in perdita di oltre il 2% con lo scivolone di diversi gruppi incentrati sulle esportazioni. Per il resto pochi spunti, con i mercati dell’area che hanno guardato soprattutto all’andamento incerto di ieri di Wall street. Anche se in Estremo oriente è limitato l’interesse verso la crisi del debito dei Paesi euro, debole comunque anche la chiusura di Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l’avvio dei loro settori in Europa. In realtà sul listino australiano pesano ancora i marchi dell’energia penalizzati da unprezzo del petrolio fiacco.
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