La Commissione europea sta studiando una bozza di progetto sull’emissione di Eurobond. Lo ha annunciato il portavoce del commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn. "La commissione", ha detto, "e’ impegnata a presentare uno studio sugli Eurobond". Nuova tempesta sulle borse europee: dopo aver bruciato ieri 300 miliardi per i listini del vecchio continente si profila un venerdi’ nero. E oggi arriva un nuovo allarme per gli Usa. Jp Morgan abbassa le stime del Pil degli Stati Uniti e avverte: i rischi di recessione sono "chiaramente elevati". L’oro, bene rifugio per eccellenza, macina un record dopo l’altro mentre il prezzo del petrolio scende sotto gli 80 dollari al barile. Dopo un balzo sopra i 290 punti invece il differenziale tra il rendimento dei Btp decennali e i bund tedeschi e’ stabile sotto i 280 sulle voci di acquisto di titoli italiani da parte della Bce. A meta’ giornata i mercati dell’Europa sono tutti in rosso:Francoforte perde il 3,2%, Londra l’1,7%, Parigi il 1,9% e Madrid il 2,1%. Per Piazza Affari il calo e’ di poco superiore al 2%. Sono i bancari e il settore auto a soffrire le maggiori perdite. Perdite pesanti anche sul versante asiatico dove Tokyo chiude con un tonfo del 2,5%. Intanto il barile Usa scivola sotto quota 80 dollari: i future del Light Crude cedono 3,18 dollari e si attestano a 79,20 al barile. Mentre oggi l’oro segna l’ennesimo record spinto verso l’alto proprio dalle burrasche dei mercati finanziari. Il metallo giallo ha toccato un nuovo massimo storico a 1.877 dollari l’oncia. Oltreoceano Jp Morgan rivede al ribasso le stime di crescita degli Stati Uniti e riconosce che ci sono "alti rischi di una recessione". Il pil nell’ultimo trimestre 2011, secondo gli analisti della banca d’affari, si attestera’ all’1% rispetto al 2,5% attualmente stimato. Nel primo trimestre 2012, la crescita dell’economia statunitense sara’ soltanto di mezzo punto contro l’1,5%stimato. Tornando in Europa, il ministro delle Finanze ellenico Evangelos Venizelos avverte che l’economia greca registrera’ una contrazione del 4,5% quest’anno. "Nei mesi scorsi la stima era di una contrazione tra il 3,8% e il 3,9%. Adesso il range e’ innalzato al 4,5%". Il ministro aggiunge che i dettagli del secondo intervento Ue/Fmi per la Grecia non saranno definiti prima della meta’ di ottobre prossimo ed escluse in ogni caso l’adozione di nuove misure di austerita’. Unico dato positivo sono i prezzi alla produzione in Germania che registrano un aumento congiunturale dello 0,7% a luglio scorso e tendenziale del 5,8%. La crescita e’ superiore alle attese degli analisti che stimavano +0,1% sul mese e +5,3% sull’anno.
|