Borse in forte ribasso. Volano gli spread
 











Si infittiscono le nubi sui mercati azionari europei: a circa due ore e mezza dall’avvio l’indice Stxe 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, cede due punti percentuali e mezzo, con Francoforte e Parigi particolarmente deboli e in calo di quasi tre punti e mezzo. Male soprattutto i titoli bancari, il cui indice di comparto perde il 4%: Royal bank of Scotland e Barclays, sotto pressione dell’apertura, scivolano rispettivamente del 7,49% e del 7,35%, mentre peggiora Deutsche bank (-7,03%). Sempre pesante Credit Suisse (-6,85%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: - Londra -2,32% - Parigi -3,40% - Francoforte -3,48% - Madrid -3,34% - Milano -3,08% - Amsterdam -2,89% - Stoccolma -3,10% - Zurigo -2,84%
- Se un Paese non riesce a prendere le decisioni adeguate in termini di risanamento del bilancio, allora dovrebbe essere consentito di imporle a livellocentralizzato. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Jean-CLaude Trichet, a proposito di una futura riforma della governance economica europea.
I rischi di frenata dell’economia, alimentati dai deludenti dati sull’occupazione, pesano sulla Borsa di Tokyo che termina le contrattazioni in calo dell’1,86%. L’indice Nikkei, nel giorno della chiusura dei listini Usa per la festività del Labor Day, si attesta a quota 8.784,46, con una perdita di 166,28 punti, e sconta anche i timori sulla crisi del debito sovrano dell’Eurozona, a partire dalla Grecia. I senza lavoro negli Usa, in base ai dati diffusi venerdì, sono rimasti inchiodati ad agosto al 9,1%, facendo riemergere le ipotesi di recessione per la prima economia al mondo con tutte le inevitabili ripercussioni su quella globale. L’euro scivola ai minimi delle ultime tre settimane contro il dollaro (a quota 1,4165) e a 108,60 contro lo yen, mentre il biglietto verde passa di mano a 76,67 yen, in calo sui valori segnatinel finale della scorsa settimana.
Le Borse asiatiche si sono adeguate allo scivolone di venerdì scorso dei listini europei e americani causato anche dalla stagnazione dell’occupazione negli Usa: Tokyo ha ceduto quasi due punti percentuali, Hong Kong poco meno di tre, Seul è crollata di oltre il 4%. Tiene solo il mercato ’minore’ dell’Indonesia. Sulla Borsa giapponese, in particolare, male Shinsei bank, il cui titolo è sceso del 5,68% finale, e Mitshubishi electric (-5,55%) mentre si sono mosse in controtendenza le società di produzione elettrica Kansai e Chubu, in rialzo rispettivamente del 2,45% e del 2,41%. Con il petrolio debole a causa dei dubbi sulla ripresa economica internazionale, sul mercato azionario coreano pesano le vendite sui gruppi dell’energia e anche dei semiconduttori (Hynix -8,12%). Ma sono i diversi titoli che fanno riferimento al colosso Samsung (tutti in calo tra il 5 e il 6%) ad affossare il listino dopo che Apple ha vinto una causa contro il gruppo coreanosul concorrenza illecita nel comparto dei ’tablet’. A Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l’avvio dei loro settori in Europa, male diverse società dell’energia, dell’acciaio e anche dei media, mentre hanno provato a muoversi controtendenza alcuni gruppi delle materie prime minerarie.









   
 



 
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