MANOVRA, OGGI LA FIDUCIA SU PENSIONI NO DELLA CISL
 











Il Senato voterà la fiducia sulla manovra economica intorno alle 20. A deciderlo è stata la conferenza dei capigruppo. La manovra economica, dopo il maxi-emendamento presentato all’Aula del Senato, vale per il 2013, l’anno in cui è fissato il pareggio di bilancio, 54.265 milioni di euro, come impatto sull’indebitamento netto. E’ quanto risulta sommando i 49.865,7 milioni di euro, indicati nella Relazione Tecnica al decreto del 13 agosto, sempre in relazione al deficit, ai 4.399,3 milioni indicati nella Relazione Tecnica diffusa oggi e relativa al maxi-emendamento. La manovra - secondo il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani - nella "giusta direzione" e rappresenta un "messaggio positivo che va incoraggiato". "La strada imboccata - continua Tajani - è l’inizio di un percorso che deve proseguire nei prossimi anni". Le nuove misure, nel frattempo, continuano a preoccupare.
L’Iva sarà più cara di un punto e si prevede una "tassa"sui super-ricchi. Prevista anche una stretta sulle pensioni delle donne; si comincerà il percorso di innalzamento dell’età dal 2014. La risposta non positiva dei mercati alla manovra licenziata dalla Commissione Bilancio del Senato e il richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha comunque portato ad un nuovo pacchetto di misure che saranno presentate in Senato come maxi-emendamento sul quale il Governo porrà la fiducia, con l’obiettivo di chiudere subito la partita. Critici, naturalmente, i sindacati, e questa volta non solo la Cgil, mentre plausi arrivano dalla Confindustria. Ritocco in vista poi per la norma della manovra secondo la quale non può essere chiesta la sospensione condizionale della pena nel caso di evasione superiore ai 3 milioni di euro. Non solo l’evasione deve ammontare a questa cifra, per far scattare subito le manette, ma deve corrispondere, secondo quanto si apprende, anche al 30% del fatturato. La misura che, di fatto, allenterebbe la portatadella norma, potrebbe entrare nel nuovo pacchetto (il maxi-emendamento alla manovra) atteso in Senato. Il grosso del pacchetto riguarda l’Iva: un punto in più sull’aliquota del 20%, che passa così al 21%. Una misura che fa cassa subito, andrà a miglioramento dei saldi ma che non potrà essere più spesa per la riforma fiscale. E che pesarà su moltissimi beni: dalle auto alle scarpe, dal vino ai cd, dal parrucchiere ai giochi. Arriva poi una tassa sui super-ricchi. In un primo momento la platea di coloro che sarebbero stati chiamati a pagare un contributo di solidarietà del 3% era stata individuata negli 11.000 ’paperoni’ d’Italia con un reddito superiore a mezzo milione di euro. Ma, poi, nel consiglio dei ministri di questo pomeriggio, convocato per autorizzare la richiesta di fiducia sul decreto, c’è stato un ripensamento e la platea è stata ampliata: lo pagheranno tutti coloro che hanno un reddito superiore a 300mila euro l’anno. In tutto circa 34mila contribuenti. Riguarderà tutti,anche i lavoratori pubblici già sottoposti al taglio dello stipendio (5% oltre i 90.000 euro e 10% oltre i 150.000), e peserà sul reddito complessivo: da lavoro dipendente ed autonomo o di impresa, da capitale e anche da reddito fondiario, fatta eccezione per la prima casa. Nuovo colpo d’accelerazione poi per l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne nel settore privato. Il graduale innalzamento non partirà più dal 2016, come era stato deciso correggendo la norma di luglio che segnava come inizio del timing addirittura il 2020, ma dal 2014. Tutti contro i sindacati. Non solo la Cgil che sottolinea come "le decisioni prese sulla manovra sono il risultato di un governo in evidente stato confusionale, sordo di fronte al Paese e sempre più condizionato dagli umori dei mercati". Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, rileva che "le novità confermano, anzi rafforzano, l’iniquità di una manovra sbagliata". Il numero uno della Cisl Raffaele Bonanni, dal canto suofa sapere: "Siamo contrari sia all’aumento dell’età pensionabile per le donne, sia all’aumento dell’Iva". Sulla stessa linea d’onda il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che sottolinea: "L’emergenza finanziaria non può giustificare l’aumento dell’Iva, soprattutto delle aliquote più basse, né l’accelerazione dell’equiparazione dell’età per il pensionamento delle donne". Plausi alle nuove misure arrivano invece da Confindustria che valuta "positivamente la decisione presa oggi dal governo di introdurre alcune misure che vanno nella direzione di rafforzare l’efficacia della manovra". Ora Viale dell’Astronomia "auspica che il decreto venga approvato rapidamente e che subito dopo si possa aprire una nuova stagione per procedere speditamente verso l’obiettivo del risanamento strutturale della finanza pubblica e varare le indispensabili misure per la crescita".









   
 



 
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