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Il vortice del debito inghiotte la Grecia |
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Il vortice del debito e i tagli richiesti dalla troika rendono sempre più grave la situazione economica della Grecia. L’ultimo numero del settimanale tedesco Der Spiegel ha riportato ieri una notizia tale da poter nuovamente innescare la speculazione sui mercati finanziari. Il buco nei conti di Atene sarebbe più elevato di quanto annunciato finora. Quindi non sarebbe di 11,5 miliardi, ma di quasi il doppio. Secondo il settimanale tedesco, la troika dell’usura che si è recata ad Atene per verificare lo stato delle finanze elleniche, formata dai revisori dei conti di Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale, ha trovato un deficit di bilancio di circa 20 miliardi, il doppio di quanto previsto. Immediate però le smentite del governo greco che per bocca del ministero delle Finanze ellenico ha smentito le indiscrezioni pubblicate sul periodico tedesco, che ha sottolineato come il deficit di bilancio della Grecia restadi 11,5 miliardi di euro, più i 2 miliardi di nuove manovre fiscali che il governo ellenico sta negoziando in questi giorni con il team di tecnocrati della troika. Stando a quanto ha scritto ieri l’edizione online del quotidiano Kathimerini, dietro il mancato raggiungimento di un accordo tra i rappresentanti della cordata dell’usura Ue-Bce-Fmi e governo di Atene sul nuovo pacchetto di tagli indispensabile alla Grecia per ottenere il via libera alla nuova tranche di aiuti internazionali, ci sarebbe stata la dura posizione di Poul Thomsen, del Fondo monetario internazionale, deciso a trascinare il Parlamento ellenico in una nuova ondata di austerità centrata – come al solito – sul taglio di salari e pensioni. Una misura che ridurrà ancora più sul lastrico lavoratori, pensionati e relative famiglie già ridotti in povertà. Intanto proseguono gli scioperi in tutto il Paese contro i tagli imposti dalla troika dell’usura. Sarà quindi una settimana di proteste molto intense in tutto la Grecia,contro il pacchetto di misure draconiane richiesto dall’usura internazionale, in cambio di nuovi prestiti particolarmente onerosi. Si comincerà con lo sciopero di 24 ore dei giornalisti, mentre mercoledì sarà la volta dello sciopero generale indetto dai sindacati, sia del pubblico che del privato. Si fermeranno anche i dipendenti di sanità e pubblica istruzione, i funzionari dell’erario, delle banche e delle autonomie locali. Anche le navi e i traghetti rimarranno attraccati nei porti dopo la decisione della Federazione nazionale dei lavoratori marittimi di aderire allo sciopero.Andrea Perrone
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