"La modella e il coccodrillo" di Antonio Ariani (Tullio Pironti Editore, pp.331, 14.00 euro) è un romanzo autobiografico, costellato di episodi insoliti aventi come protagonisti gli animali, le auto veloci, l’ambiente universitario e, in primis, le donne, svelate dall’occhio malizioso di questo scrittore qui al suo esordio. Pugliese di origine ma napoletano di adozione, classe 1940, Ariani ripercorre nel libro la sua intensa esistenza, sostenuta dalla passione, quasi congenita, per le bestie, che sono l’oggetto della sua attività di docente (l’Autore è, tra l’altro, direttore del Museo Zoologico dell'Università di Napoli Federico II) nonché dei suoi frequenti viaggi all’estero, tra cui quello rocambolesco in Nordafrica. Agli animali, non quelli domestici che fanno parte dell'esperienza comune, ma le specie esotiche quali coccodrilli, macachi e serpenti, sono legati episodi assai godibili come quello capitato all’Autore quando,nel tentativo di fotografare i denti di un piranha passato a miglior vita, si trovò con il dito medio intrappolato nelle fauci del temibile pesce che aveva chiuso improvvisamente la bocca come per un riflesso muscolare post- mortem... Meno sensazionali gli incontri galanti con il variegato universo femminile, resi con un linguaggio così schietto da rompere ogni tabù e mai fini a se stessi nel loro riferirsi ai cambiamenti avvenuti, nel corso del tempo, in seno alla società. Vero pezzo forte del romanzo è il ritratto, davvero senza censure, della “giungla accademica”, dipinta nei suoi riti e nelle sue consuetudini, con tale coraggio e disagio verso i soprusi da meritare di per sé il plauso. A tratti prolisso nella narrazione, il libro è, tuttavia, apprezzabile per l’estrema sincerità e per quell’ironia così contagiosa che lo rende qualcosa più di un mero sfogo narrativo. "La modella e il coccodrillo" è stato presentato il 29 ottobre, nel corso de “La notte bianca”, allaLibreria Pisanti, il 6 novembre a Villa Bruno di San Giorgio nell’ambito della “Domenica di Repubblica”.
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