Le immagini oniriche create dal cervello, nei secoli sono state sempre associate a dei e angeli, unici messaggeri delle visioni notturne. Questo perché non si era a conoscenza dei meccanismi auto-creativi del cervello. Oggi, attraverso vari studi e ricerche, si stà facendo strada sempre più l’opinione che il sogno è uno stato di coscienza le cui caratteristiche e la stessa esistenza sono generate da trasformazioni fisiche e chimiche nel cervello. Sono questi studi che la neuroscienza moderna ha iniziato a chiarire. Anche se non ancora completate le ricerche, il passaggio dagli angeli, messaggeri di sogni, e il neurone principale artefice del sogno ha implicazioni in un contesto generale e in particolare sulle teorie e produzioni artistiche. Il passaggio dagli esseri astratti ai neuroni fu già concepito da Freud il quale, ha avuto una profonda influenza sul pensiero umano in tutto quello che riguardala produzione e la fruizione dell’arte. In questo secolo, attraverso le nuove ricerche della neurofisiologia, l’arte viene contesa tra le ricerche scientifiche e le teorie Freudiane dell’inconscio e del suo impatto profondo nella nostra vita. Secondo la teoria Freudiana, la nostra sensibilità proviene dall’impatto del nostro vissuto individuale e collettivo che influisce e contribuisce alla creazione artistica dandole forma e determinandone il contenuto.Quando Freud formulò la teoria estetica, non esistevano ancora forti evidenze neurofisiologiche a sostegno o a confutazione di quanto,da egli, teorizzato.Alla base delle nuove ricerche scientifiche e la ricerca su sonno e sogno del professore-psichiatra Allan J. Hobson, le teorie Freudiane hanno bisogno non solo di essere rettificate ma addirittura di essere totalmente riformulate. La ricerca Freudiana e laconseguente teoria, afferma che l’adulto desidera, inconsciamente, ritornare all’infanzia perduta. Quindi, il sogno è uno dei mezzi attraverso il quale questo desiderio trova espressione e l’altro mezzo è l’arte. Il dono che hanno gli artisti è, dunque, possedere la capacità di restare in contatto con le esperienze vissute nell’infanzia e manifestarle attraverso l’arte. Come in una sorta di senso di castrazione di cui liberarsi,l’ispirazione non deriverebbe se non dalla capacità di estrarre immagini,emozioni e aspirazioni perdute dell’infanzia.Attraverso studi e ricerche Hobson suggerisce che, inconsapevolmente,le teorie Freudiane hanno perpetuato gli antichi aspetti della presenza angelica come la preordinazione, profezia e interpretazione dei sogni che una teoria e ricerca scientifica avrebbero dovuto sostituire, correggere, se non addirittura negare. Ancora, il professore Hobson, suggerisce che la psicoanalisi Freudiana, in tutto ciò cheriguarda la produzione della mente, arte compresa, poiché compromesse tra impulsi biologici e proibizioni condizionate dalla società, sono discutibili.Come nel medioevo tutto veniva interpretato e decodificato attraverso i simboli, la psicoanalisi moderna incorre nello stesso errore, riaffermando ed escludendo la scienza riducendo la creatività ad un conflitto psico patologico. In base alle sue lunghe ricerche, Hobson suggerisce che il sistema che si auto-attiva ed è aperto al caos delle emozioni fornisce la base per unire arte e scienza in una sintesi nuova. Quindi, l’obiettivo di questa ricerca è indicare che la neurofisiologia del sogno può offrire nuove comprensioni del processo creativo attraverso l’imprevedibilità. La scienza moderna del sonno, ha iniziato ad identificare e misurare diversi processi cerebrali coordinati tra loro, che portano ad un’elaborazione efficace ed efficiente delle informazioni al servizio dei compiti in cui lamente e il cervello sono occupati nella fase della veglia.Questi processi si suddividono in tre fasi:Attivazione,che è la capacità elaborativa del cervello,Controllo di Input- Output, fonte delle informazioni elaborate,Modulazione, destino delle informazioni elaborate dipendenti dalla chimica cerebrale.Questi tre processi interagiscono per generare le fasi sogno-veglia; per comprendere in modo semplice quanto siano importanti per produrre immagini nel sogno e nell’arte,Hobson ci propone due quadri, “La nascita del giorno” di Mirò dove è ben illustrata la fase di Attivazione, l’immagine è focalizzata su una composizione elementare, un’elaborazione semplice; per la NeuroModulazione, quindi le informazioni già elaborate suggerisce il quadro di marc Chagall “Io e il mio villaggio”, dove è già avvenuta la riorganizzazione nell’ordine spazio-temporale attraverso la sovrapposizione caotica e fantasiosa di scene dell’infanzia. La sua posizione criticaverso la psicoanalisi, Hobson la dimostra attraverso l’arte surrealista, arte che esplorava l’imprevedibilità creativa della mente che sogna perché fonte d’ispirazione artistica, portando l’esempio del quadro di Delvaux “L’école des savants”, dove lo sfondo, al centro del dipinto, rappresenta un paesaggio onirico e lo divide simbolicamente in due scene un uomo, probabilmente psicoanalista, che parla con il soggetto dormiente e un neurobiologo che esamina un cervello, entrambi inconsapevoli dell’immagine onirica sullo sfondo. La teoria di Hobson sull’arte surrealista, come non proveniente dalle immagini suggerite dall’inconscio, di conseguenza porta alla negazione delle forze inconsce oniriche anche della pittura simbolista e della metafisica. Queste arti del subconscio, oltrepassano la razionalità e lalogica del pensiero tramite un flusso spontaneo di impulsi creativi. Essendo, queste arti, parte di un processo di coincidenza si possono denominare flusso automatizzato del subconscio. La pittura surrealista, sebbene figurativa, rappresentava sempre un mondo “altro”, visionario,con immagini che andavano da la serenità onirica a fantasie da incubo.Anche se la loro ricerca era tentare di trasporre in immagini i sogni lasciando libero l’io sepolto, represso nel subconscio, dandogli voce rinunciando alla razionalità, il loro approccio con l’inconscio non era mai angoscia e negatività, ma ne ricercavano forza e consapevolezza in un processo di trasformazione del mondo partendo da se stessi.Attraverso quest’arte affrontavano le contraddizioni e le risolvevano, ma era nel mondo, nella realtà che restavano. In pratica,questa corrente artistica cercava di eliminare le barriere che dividono la vita notturna e diurna, ma il Surrealismo andò oltre l’arte figurativa estendendosi alla poesia e allascrittura automatica.Il punto di partenza fu la psicoanalisi, ma la sua applicazione diventò arte senza barriere razionali. Come per la metafisica e il simbolismo di Magritte, le immagini fermate in un qui e ora infinito, richiamano alla memoria personaggi, accostamenti imprevedibili e incomprensibili, un senso d’inquietudine, di straniamento, sospensione nel tempo e senso di mistero.Ciò che queste tre correnti artistiche, in particolare la metafisica, vogliono fissare è il momento inatteso, gettare una nuova luce sulle cose rivelandole come se fosse la prima volta, un mai visto prima. Prive di attributi convenzionali, svelando un significato sconosciuto e profondo dove delle cose viene fissata la natura enigmatica, nell’immobilità e nel silenzio (Magritte). Gli oggetti raffigurati non sono strani ma semplici e riconoscibili, sono solo raffigurati secondo relazioni sorprendenti. Come vediamo in Magritte, le conseguenze sono il senso del mistero e di enigma, la mancanza di un legamediretto con la realtà in quanto prescinde, volutamente, dalla realtà della natura. Sebbene l’enigma,- Magritte come nella Metafisica,Simbolismo e Surrealismo- non viene risolto, non è angoscia ciò che resta perché affermando la volontà di parlare d’altro rispetto al reale, l’immagine ribadisce la sua autonomia. Nelle immagini che riportano al Surrealismo, ritroviamo inconsueti accostamenti e deformazioni reali. La bellezza sembra provenire da due realtà in apparenza inconciliabili su un piano, ma in realtà solo perché ai nostri occhi a quel piano sono estranee entrambe.Ed è questo che genera una visione inattesa che per la sua assurdità sorprende, perché contraddice le nostre certezze.Ma sono solo metamorfosi, trasformazioni di un oggetto o soggetto in un altro. L’unico fine del Surrealismo è spostare il senso.Immagini che ci trasmettono l’idea di un ordine diverso dalla realtà. Come in Dalì, immagini, volti appaiono all’improvviso anchedistorti per questo onirici e trasparenti. La memoria e il tempo, due livelli accostati:il celeste e il terreno, la memoria e il reale – il tempo – passaggio tra passato e futuro presente, metamorfosi simboliche, estratti dalla realtà e immersi in dimensioni immote e immodificabili.Immagini evocative. In queste arti oniriche, come nei nostri sogni, passato e presente staticamente s’incrociano, verso un mondo solitario che celando lo sguardo guarda dentro se stesso, e il suo mondo è nascosto agli occhi degli altri.Consapevole illusione che ci fa ricadere nelle profondità di noi stessi. Riscoperta di un nuovo invito a vivere l’attimo, la gioia della visione e il non poter vedere oltre. Il sogno, verità e menzogna, si riflette in ogni ricordo nel quale uno sguardo noterà il dolore che attende silenzioso nella forma distante di una bellezza inesistente o disvanita, la bellezza che irrompe, nel sogno, dal dolore irraggiungibile. L’ovvietà del quotidiano, nel sogno, diviene enigma rivelato a coloro che prestano attenzione. Il sogno è la fuga imponente dalla realtà. L’apparire è sempre un immagine speculare dell’essere.Nel sogno il tempo è sospeso.Il sognante, come l’angelo di Magritte è affacciato su un’oltre invisibile, volta le spalle ad una realtà materiale, così le apparizioni oniriche suggeriscono pensieri. L’esistere e il sogno, di un passato sempre giovane, che accompagna nel cammino verso l’inconoscibile l’essere umano confuso e spaventato che diventa, nel suo sogno, solo riflesso di fronte all’asserire di un’irraggiungibile perfezione. Non siamo altro se non la forma delle nostre esperienze e del passato dell’umanità, schiacciata nel tempo della ricerca di raggiungere l’immortalità; nelle immagini dei sogni ricorrono forti simbologie della ricerca dell’immortalità irraggiungibile.
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