-I FUOCHI DI ATRANI -
di Fiorella Franchini e Mario Pagano e
-IL MANUALE DEL PERFETTO ODIATORE-
di Mario Pagano
 







di Luigi Alviggi




Fiorella Franchini & Mario Pagano, premiata ditta al primo debutto letterario congiunto, si cimentano in un “giallo” di tutto rispetto che mescola al suo interno ingredienti diversi, ben amalgamati in insieme appetitoso.
Una ricca galleria di personaggi affolla le avvincenti pagine del libro, ed il lettore si abbandona all’altalena delle supposizioni tra i tanti sospettati del delitto della bella Barbara. Costei, prima moglie di Walter – ex-marito che si trasforma in solerte detective -,  con il suo carattere spigoloso non si è risparmiata in vita i nemici, ed anche l’attuale compagno, il medico Tiberio Lecìna, con le sue molteplici avventure amorose, ha contribuito ad ingrossare la schiera dei possibili assassini. La vicenda è poi complicata dal furto di un piccolo ma prezioso quadro di Giacinto Gigante. Barbara, scomparsa da un decennio dalla vita affettiva di Walter, non lo è però dai suoi ricordi:
“All’improvviso, dopo tuttiquegli anni durante i quali di Barbara non avevo desiderato sapere, e non avevo saputo, più nulla, l’intera sua vita mi appariva per la prima volta non come un indecifrabile caos ma come una povera cosa di cui, ad un certo punto, nessuno al mondo – la sua famiglia, il marito, gli amici – s’era dato più pensiero. È una mattoide, avevamo detto tutti e, forse, l’avevamo condannata a morte.”
Sullo sfondo la bellezza unica della costiera amalfitana in una delle sue perle più rappresentative:
“Mi ricordai della prima volta che avevo messo piede ad Atrani e della facilità con la quale l’avevo raggiunta a piedi da Amalfi: mi avevano mostrato una breve galleria e mi avevano detto che dall’altra parte cominciava Atrani. Un piccolo presepe simile a Positano ma meno colorato, meno allegro, che non mi costringeva a essere per forza felice, e quando pioveva mi piaceva lo stesso.”
E' scontato, per il nostro investigatore a tempo perso con l’idea fissa di chi possa davvero essere il realeomicida, utilizzare i rituali della piccola vita quotidiana, e ciò rende singolare il procedere delle indagini. Vi irrompe, difatti, il ritmo proprio di una semplice vita familiare, quale quella che regola il modesto “menage” della coppia piccolo borghese Walter-Luciana. E non mancano il salotto buono di casa – nello specifico, ripetuto teatro delle indagini di Walter verso diversi sospetti in visita -, né la moglie-assistente piena di esecrabili, ma anche indispensabili per il corretto equilibrio mentale del consorte, ubbie. Insomma un Maigret - per scomodare un celeberrimo paragone – non Maigret, perché non schiavo dei piaceri della cucina come quegli, e sembra di intuire, al fondo, qualche serio problema di salute che ha allontanato – non senza sofferenza – l’uomo dalle gioie conviviali. Lo svolgersi delle indagini, dunque, a tratti pare snaturarsi, scadendo in un dialogo tra comari che si incontrano la mattina sulla via per la spesa giornaliera. Ma non c’è da lasciarsi ingannare:nonostante il metodo inusuale, Walter procede intemerato e sicuro attraverso una mole sconcertante di indizi.
Il tourbillon dei personaggi è notevole e l’indagine psicologica attenta per ciascuno di essi comporta peculiarità per gli stessi progressi dell’inchiesta da parte dell’ex, che non si rassegna al nome dell’accusato ufficiale del delitto. Walter scopre di saper scavare nel temperamento dell’indagato di turno e filerebbe come un treno, solo che, ad un certo punto, le idee si aggrovigliano fino a sconvolgere i sonni del pover’uomo, irrimediabilmente turbati da incubi devastanti.
Il finale è pirotecnico ed ha la sequenza degli scoppi multipli di un tracco – citato in altra parte del libro – con il botto finale più deflagrante che scardina le fondamenta delle credenze di Walter, con gli stessi effetti con cui un terremoto avrebbe potuto sconquassare le solide mura della sua amata abitazione.
“Il manuale del perfetto odiatore” è un breve racconto - opera esclusiva dell’abileMario Pagano - che ci propone in maniera inquieta ed inquietante uno dei grandi assilli contemporanei.
Lucio è un libraio di oggi, sommerso nel “negozio” - come definisce la moglie Rosaria, con una inconscia vena di spregio, il suo luogo di lavoro – dai libri. Ettore Landini è la star di un programma televisivo a quiz che sta accumulando, grazie alla sua abilità e ad una certa dose di fortuna, un capitale in premi televisivi. Tra i due, reciproci ignoti, si viene a stabilire poco a poco un sentimento unilaterale di inusitata intensità. Lucio, che è caduto nelle selezioni preliminari al quiz, cumula per gradi nella persona del prospero candidato tutti i motivi fallimentari della propria esistenza. Ed è subito da dire che lui non è certo un violento:
“Già, la sua mancanza di grinta. L’accettavano tutti i suoi amici, perché non era vigliaccheria, quanto piuttosto una disposizione d’animo alla gentilezza, alla cortesia verso la gente e, se era essa a nuocergli, un insuperabilerifiuto di adoperare la violenza persino per difendere le sue stesse ragioni. Un rifiuto – se lo domandava lui, glielo domandavano – dovuto davvero al desiderio di non ledere fisicamente, o al terrore di essere a sua volta leso?”
Tempi conflittuali per eccellenza questi nostri se è vero che - come riporta un recente settimanale - una sperduta tribù sudamericana ha espresso il desiderio di abbandonare il proprio habitat per beneficiare dei pregi dell’ineffabile progresso. E, nel cosiddetto “progresso”, in prima linea va di certo annoverata la tivù che, in tutto il pianeta, gratifica, con le sue rutilanti immagini, l’umanità nelle sue razze più disparate. Personaggio principale della novella è appunto il totem televisivo, la moderna icona dinanzi alla quale la stragrande maggioranza delle famiglie celebra per ore il tramonto di quelle virtuose attività che un tempo si accompagnavano alle ore serali - in specie da parte del gentil sesso – e, con esso, la scomparsa di molte ediversificate aspirazioni che rendevano di maggior spessore umano i soggetti di un tempo.
La domanda incoercibile è: “Può un tranquillo cittadino, schiavo da anni, per non dir da decenni, di piccole manie quotidiane, trasformarsi in altro uomo sotto l’impeto di un sentimento travolgente che, iniziato come blanda avversione, man mano cresce a dismisura, fino ad trasformarsi in un che di immenso che fagocita, quasi un privato gorgo senza fondo, tutte le estrinsecazioni del comune mortale, e ne stravolge l’intimo fino a renderlo in tutto e per tutto quello di uno spietato killer, degno del più perfetto dei thriller made in USA”?
Chiaramente, non risponderemo all’angoscioso interrogativo per non rovinare la sorpresa dell’avido lettore, ma una cosa è certa: i passi di questa moderna discesa agli inferi ci sono tutti, acconci ed invitanti, ed i pochi personaggi di questo “manuale” sanno ciascuno ritagliarsi uno spazio che si rivela fondamentale ai fini del fenomeno che si intendedescrivere, e che caratterizza e specifica ciascuno di essi in maniera davvero esemplare. Il racconto descrive l’esplosione eruttiva di un sentimento autentico che potrebbe corrodere la corazza indossata da ciascuno di noi che, a volte, sentiamo scricchiolare sotto i colpi potenti della realtà avversa. E tutti sappiamo che, ove mai si verificasse qualche crepa, sarà d’uopo provvedervi nel più solerte dei modi, pena l’insorgere di inconvenienti molto più gravi...
“La mattina dopo sentì il bisogno di confidarsi – non del tutto, con cautela, raccomandò a se stesso! – con l’amico più caro dai giorni del ginnasio e poi del liceo e dell’università, che era divenuto uno dei due o tre psichiatri più affermati di Napoli...
Si era augurato, e si aspettava, che, come al solito, Luciano lo prendesse in giro e, semplicemente, sdrammatizzando le sue angosce, lo facesse stare meglio. Lo vide, invece, dopo il suo sfogo, preoccupato e accigliato, soprattutto privo di quel sorriso e diquell’ironia che gli conosceva da quando erano diventati prima compagni di scuola e poi amici indivisibili.
- Fermati finché sei in tempo, Lucio – gli disse gravemente -. Questa cosa non mi piace proprio. Strappa quel libro e butta il televisore dalla finestra.”
Ma sappiamo bene qual è la sorte riservata ai buoni consigli – non molti, in verità – che ci giungono dagli amici più cari...                      
Fiorella  FRANCHINI  &  Mario  PAGANO 
I  FUOCHI  DI  ATRANI 
Kairòs  Edizioni - 2006
pagg. 142  -  € 10,00

 









   
 



 
30-09-2014 - Se permettete parliamo di Congo
16-06-2014 - La casta? Ce la portiamo dietro dai tempi dei Savoia
06-06-2014 - I Drengot e Aversa Normanna
27-05-2014 - Suicidi. Studio della condizione umana nella crisi
16-05-2014 - Una sola fibra d’amianto e tra vent’anni sei morto
04-05-2014 - Pisa, alla Sapienza migliaia di libri “prigionieri” e non consultabili
02-05-2014 - Il Capitale nel XXI secolo
19-02-2014 - IL GRILLO MANNARO
14-02-2014 - Unisex. L`uomo senza identità
05-02-2014 - I volti della coscienza
03-01-2014 - L’esercito ebreo di Hitler
22-12-2013 - Il Potere. Il mondo moderno e le sue contraddizioni
20-11-2013 - Il potere invisibile e l’impudenza visibile
14-11-2013 - La Chiesa di tutti
01-11-2013 - Indignez-vous

Privacy e Cookies