’Andremo in onda anche da una piazza’
 











’’Esco dalla Rai senza neanche un paio di calze. Anzi, lascio all’azienda un baule con tutti i miei vestiti neri’’: cosi’ Serena Dandini in una conferenza stampa convocata nella sede di Fandango Incontro a Roma all’indomani della decisione a maggioranza del cda di non mandare in onda ’Parla con me’, per ’’toglierci dei sassolini dalle scarpe e sfatare alcune leggende metropolitane’’. ’’Cacciarmi dalla Rai non costa nulla - ha aggiunto -. Non ho mai voluto un contratto in esclusiva con l’azienda, ne’ cariche dirigenziali, che mi sono state offerte ma che ho sempre rifiutato perche’ volevo essere libera. Sono pagata bene, ma a progetto. Quindi non ho tredicesime, quattordicesime e quant’altro’’, ha detto riferendosi alle accuse di essere ’avida’.
DANDINI, LORENZA LEI PIU’ BRAVA DI MASI - "Al direttore generale Lorenza Lei avevo creduto, non capisco cosa sia successo. Comunque è molto più brava di Masi, infatti sta facendo tutto quello che Masi nonè riuscito a fare". Lo ha detto Serena Dandini nel corso della conferenza stampa a Fandango Incontro, convocata all’indomani della decisione del cda di cancellare ’Parla con me’ dai palinsesti.
DANDINI, ANDREMO IN ONDA, ANCHE IN PIAZZA - "Andremo in onda il prima possibile, dove, quando e come sarete i primi a saperlo. Al massimo lo faremo in piazza": così Serena Dandini ha risposto a una domanda sul futuro di ’Parla con me’ dopo la cancellazione dai palinsesti Rai in una conferenza stampa a Fandango Incontro, cui era presente anche Michele Santoro.
"Volevo prendermi un anno sabbatico - ha aggiunto - ma per tigna ho deciso di andare in onda. Lavoriamo al programma da quattro mesi, la squadra scalpita. E poi la gente per strada mi dice continuamente ’non dargliela vinta’". "Saremo in onda, non a Mediaset, ma da qualche altra parte sì", ha confermato Andrea Salerno, direttore editoriale della Fandango e autore storico del programma.
"Non vogliamo fare i martiri - ha detto ancorala Dandini -. Ma oggi potevamo essere in onda da un’altra parte. Non avrebbero dovuto tenerci fermi fino all’ultimo. Ci avevano chiesto di apportare delle modifiche al format e il primo agosto le modifiche erano sul tavolo del direttore generale. Ci hanno detto ’vi facciamo sapere in 48 ore’, ma siamo invece stati bloccati per un mese e mezzo". "Non devo essere per forza in onda, ma perché non dircelo prima e usare la diffamazione?", si è chiesta.

 









   
 



 
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