Lucia nella bocca di lupo
di Gloria Persico
 







di di Aurora Cacopardo




Gloria Persico, psicologa che si occupa da quasi trent’anni di sessuologia e di ricerca sessuologica, in “Lucia nella bocca di lupo. Storie di amicizia, amore e sesso in un carcere femminile del Sud ” (Kairòs Edizioni, Napoli, 10.00 euro) esplora la difficile e sgradevole realtà carceraria. Lo fa con lo sguardo positivo di chi vuole scoprire la verità senza tuttavia enfatizzare il male e di chi vuole porre in evidenza le contraddizioni non tanto per provocazione ma allo scopo di superarle. È un mondo pieno di fatti, avvenimenti visto senza maschere dagli occhi della protagonista Lucia, la quale lo consegna al lettore. Storia di dolore, di coraggio ma anche di pudore che la voce narrante ci fornisce e invita soprattutto a riflettere sulla nostra società.

C’è nell’esistenza di ognuno un momento di passaggio, delicatissimo e, al tempo stesso, determinante in cui si verificano le esperienze più importanti, quelle che non si potranno mai dimenticare, quelle che, pur nella sofferenza, portano alle soglie della vita adulta. Gloria Persico ci racconta una nuova realtà e lo fa in modo convincente. Non sono solo i personaggi e le trame ad ispirarla ma una precisa idea del male vera e dura. Il libro è un lavoro appassionato di una donna dalla voglia di capire, dalla curiosità storica, dal piglio giornalistico; sottolinea il peso del dolore e le sue riflessioni anticonvenzionali, per spiriti liberi, fanno di “Lucia nella bocca di lupo” un saggio provocatorio che mette in evidenza la sua filosofia di vita: rifiuto delprincipio di autorità, desiderio di conoscenza, rispetto per il diverso, anelito di giustizia, diritto alla felicità ed, infine, riconoscimento della valenza salvifica della donna.

Assunta dalla polizia urbana e passata poi alla giudiziaria, Lucia viene dopo quattro anni accusata di furto sulla base di un intreccio di interessi di camorra e di copertura da parte di agenti corrotti. Inizia da quel momento il suo calvario. Il poliziotto colluso con la camorra, organizzatore della sceneggiata trappola, è riconosciuto colpevole e condannato a quindici anni. Gloria Persico in questa storia non vuole tanto denunciare quanto piuttosto riferire quanta sofferenza può celarsi dietro le mura di un carcere e, nel tempo stesso, quanti e quali rapporti umani possano al suo interno svilupparsi. Infine, altri temiimportanti sono l’amore e il desiderio, bisogni preliminari per l’umanità intera e così forti da scavalcare scelte di vita sperimentate e socialmente riconosciute.

 









   
 



 
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